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La conferenza del barone Basile all’ Istituto di
Magistero
£* consuetudine
deir
Istituto superiore di ma
gistero di Torino promuovere annualmente un
ciclo di conferenze di alta cultura politica, de
stinate a volgarizzare nella massa studentesca i
più importanti problemi nazionali; specialmente
quelli che s'agitano nel campo dello spirito.
Il corso di quest'anno è stato inaugurato dal
Segretario Federale, console Carlo Emanuele
Basile, la sera del 18 conente, nell’aula magna
dell'istituto, ove erano convenute, con le più
alte autorità cittadine e le più chiare personalità
del mondo accademico, numerosi studenti.
Il barone Basile, fra la viva attenzione dei
presenti, ha svolta la sua lezione su : « Un se
colo di vita e di pensiero studentesco », soffer
mandosi particolarmente sui tre cicli storici con
tenuti nei vasto spazio del tema : l’epopea napo
leonica, e più che l’epopea in sè il presenti
mento della futura unità nazionale che da essa
ci derivò; le giornate del nostro primo riscatto
e la contemporanea epopea, iniziatasi nelle
trincee ed ancor oggi in corso.
11 saluto del Podestà alla Consulta Municipale
Ne ll’ex-aula delle sedute consiliari di Palazzo
civico, si è riunita il 20 febbraio la Consulta mu
nicipale.
Il podestà, dott. Thaon di Revel, dal quale i
convenuti erano stati per la prima volta convo
cati, assumendo la presidenza della riunione,
rivolse loro un fervido saluto, dichiarando che,
chiamato dalla fiducia del Capo del Governo a
reggere le sorti amministrative della città, si sa
rebbe valso dell'ausilio della Consulta, nei limi
ti che a questa assegna la legge, ogni qualvol
ta le questioni più importanti della vita locale lo
avessero richiesto. Aggiunse che pertanto faceva
affidamento su tutti, certo di potere anche col
loro valido consiglio, tradurre in atto i postu
lati e risolvere i grandi problemi della vita to
rinese, avendo di mira non solo l’interesse pub
blico immediato, ma il progresso incessante del
la città strettamente collegato con l’ascesa del
l'economia nazionale. A nome dei consultori,
ricambiò non meno fervidamente il saluto al
Podestà i! prof. Broglia, il quale, dopo aver ri
cordato con vivo compiacimento di aver avuto
tra i suoi allievi più intelligenti e assidui allo
studio il dottor Paolo Thaon di Revel, assicurò
che l’intera Consulta era lieta di tenersi a di
sposizione del Primo Magistrato cittadino per
collaborare fattivamente con lui nelle realizza
zioni che egli verrà man mano attuando per il
pubblico bene.
Il comm. Bosso a sua volta tenne a dichiara
re che avendo il Podestà fatto appello alla qua
lità di tecnici dei consultori, questi sapranno
dimostrare col sussidio della loro esperienza di
meritare la considerazione in cui il Podestà si
compiacque sino da questa prima seduta di te
nerli.
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L I B R I
Valerio Campogrande.
Il Gran Consiglio del
Fascismo.
La legge 9 dicembre 1928 n. 2693 il
lustrata. Torino - Lattes e
C.
1929-VII. L-
3.
Valerio Campogrande, già noto illustratore della
vasta riforma legislativa fascista per i suoi 'linea-
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menti del nuovo diritto costituzionale italiano «. i
le sue
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Istituzioni di diritto amministrativo
1
spiega
e commenta in questo nuovo volumetto la legge sul
Gran Consiglio. Nonostante la forma semplice e
piana il Campogrande riesce a mettere bene in evi
denza la importanza della nuova legge fondamentale
ed a chiarire con evidenza limpidissima le funzioni
d'integrazione di sintesi e di propulsione che, per
la continuità del Regime e per la sua sempre più
perfetta identificazione con lo Stato, sonoaffidate al
Gran Consiglio del Fascismo.
, fa
L.
GRAMEGNA
:
Romanzi Storici.
Edizioni Lattes
- Torino.
Abbiamo accennato nello scorso numero ad al
cune opere di L. Gramegna, il popolare romanziere
torinese che haal suo attivo parecchi romanzi storici,
aventi per sfondo Torino, o il Piemonte, invari secoli.
L ’A. lavorò in silenzio e con rara modestia per
oltre trent'anni a ricostruire in forma dilettevole i
periodi più interessanti del nostro Piemonte e della
casa Sabauda, ed a mettere in luce i personaggi più
salienti e significativi.
Passano nei suoi libri tipi svariatissimi di uomini e
di dame, di guerrieri e di pacifici borghesi, di severe
dame e di donne del popolo, di cavalieri e di servi.
In ogni romanzo si trova un tipo caratteristico di
servo, fedele fino al sacrificio al suo padrone, che
riesce a cavare d’ impiccio con geniali trovate dalle
situazioni più pericolose e disperate. Scene commo
venti e tragiche si alternano con episodi umori
stici e con sustose scenette ridanciane; fatti danni
succedonoadepisodi teneri d'amore : il tutto sapien
temente intrecciato, in modo che il lettore non si
stancamai della lettura. Ben a ragione il Gramegna
si è infatti acquistato il titolo lusinghiero di Dumas
italiano.
Chi non ricorda il tipo arzillo e sereno di Monsù
Pingon, il protagonista del primo fortunato romanzo
di Gramegna?
A questosingolarepersonaggiodeH'epocadi Ema
nuele Filiberto, antiquario, storico, uomo di coite,
Torino ha da tempo dedicato una breve via, nei
presai di via S. Domenico. E coloro che amano le
passeggiate in collina, possono ancora leggere il no
me di Pingon sul cancello di una villa in regione
Val Salice, nella strada del Nobile, ove il nostro
eroe abitava.
La modestia eccessiva di Gramegna non ha con
sentito, lui vivente, la stampa di tutte le sue compo
sizioni, parte delle quali sono ancora manoscritte.
Eppure alcuni suoi romanzi erano da tempo esauriti
e ricercatissimi- Segno che il gusto del pubblico non
è completamente deviato dalle letturepiùscapigliate
e meno castigate.
Ora la casa Lattes, che fu la prima a lanciare
«Monsù Pingon» inunabella edizione diventata or
mai rarissima, ha ripreso la pubblicazione dei fortu
nati romanzi del Nostro.
Cosi speriamo di poterpresu r .... Jere la raccolta
completa di questi onesti, dilettevoli ed istruttivi li
bri, che si raccomandano per lostile semplice e spi
gliato, la naturalezza della narrazione, l'abilità d'in
teressare e che non danno mai il più brevemomento
di stanchezza.
Ecco l'elenco della collezione dei romanzi storici
di Gramegna: La Strega, 1 castello di Rouvres, La
Sibilla del Re, Occhio di Gazzella, 1 Tesoriere del
Duca, Monsù Pingon, Il Portarchibugio, Il Barbiere
di SuaAltezza, Corte gioconda, Bastian contrario,
Epidemie d'amore, 1 Dragoni azzurri, li Cicisbeo,
I Tre picchetti, Un Codino liberale, Fides.
G. B.
PARAVIA
& C. • Torino. « Biblioteca Ma
gistrale.
Di questa elegante ed utilissima collezione fanno
parte opere di varia mole e di argomento diverso.
Fra i 24 volumi finorapubblicati notiamoinfatti studi
sulla natura (Le piante che vivono sui mari e lungo
le strade di Boranga), sulla fisica (Carré) e sulla cro
mica (Darzens), sulla letteratura infantile (Giacobbe),
sui santi (Prosperi), sulla musica(Renda), sullecre
denze religiose degli antichi (N. Terzaglu) sulla re
gione piemontese (Grande), sull'astronomia (Flam-
marion), ecc.
Due notevoli studi sono dedicati da A.
Morozzo
Della Rocca alla dizione, di cui ci occuperemo pros-
L'ultimo volume uscito tratta di «Torino Ro
mana», è redatto da Goffredo Bendinelli, e contiene
una pianta di Torino romana e 38 tavole con 55
figure.
Tutto ciò che rimane del periodo romano nella
nostra città o che si presume sia esistito, è spiegato
e illustratoconmoltachiarezza inquesta interessante
monografia. '
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