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scarpe nuove, o far acconciare le loro scar­

pe con corami nuovi, accomprano le sud­

dette fruste, quali li supplicanti accomoda­

no, o facendo accomodare le loro scarpe

con li corami frusti delle suddette scarpe,

provvedono in tal modo a* loro bisogni, e

per altro sarebbero per patirne grandemen­

te, hanno pensato per provvedere alle loro

indennità e del pubblico, atteso anche, che

esse persone, quali ritirano dette scarpe, e

stivali frusti, quelli trasmandano fuor* in

altri luoghi, onde li supplicanti, quali nelle

occasioni sopportano le spese a causa d ’a­

bitar in questa città, come nelle guardie alle

porte, che gli hanno costato più di L. 100

il mese, e nelle guerre contro li Genovesi

offersero uomini sei a loro spese, e pagano,

negli occorrenti li cottizzi, verrebbero solo

a sentire li danni ed incomodi, e gli utili

verrebbero ad essere delli forastieri, perciò

raccorrono a V . A. R. con fede, ecc.

« Umilmente supplicandola si degni ini­

bir a chisisia d’accomprar, nè prender per

via di permuta o di qualsiasi altro titolo,

sì oneroso che lucrativo, scarpe o stivali

frusti per alienare, salvo siano zavattini nel-

li loro cantoni solamente, conforme alli ca­

pitoli fra loro accordati e dal fu Senator

Gerardi admessi e pubblicati d ’aprile 1660,

e ad ogni persona di quelli trasportar, nè

farne esito fuori di questa città, sotto gravi

pene, quali tutti pene portatisi per que-

st’Ordine, che per tutti gli antecedenti e

riti suddetti si debbano applicar per un ter­

zo al fìsco di V. A. R., e gli altri due terzi

alla bussola di S. Lucia, maneggiata essa

Compagnia dall’ Università supplicante

mandando anche nel resto osservarsi gli

antecedenti Privilegi ed Ordini circa lo sta­

bilimento delle piazze de* zavattini al nu­

mero di 66 solamente tra questa città vec­

chia e nuova, borghi di Po e del Ballone e

Finaggio, con inibizione a chisisia di eser­

citare tal’arte, sotto qualunque pretesa e

causa, nonostante ogni sottomissione e cau­

zione portata all’Ordine, delli 26 ottobre

1651, nel qual luogo si dichiari che non

abbi luogo in pregiudizio di detta Univer­

sità, atteso che l ’Università si è ridotta ad

un numero certo di piazze; ordinando al-

l ’Avvocato Giacomelli, al presente Con­

servatore d ’essa Università, ed altri d’avve­

nire, e chiunque fìa spediente di far osser­

vare quanto si supplica con gli antecedenti

Privilegi, e prender contro li contravventori

le informazioni, e farli castigare; dandogli

perciò fare con dipendenti ogni autorità op­

portuna. Il che, ecc. ecc. ».

Rispose il Duca :

C

arlo

E

m a n u e l e

Per Grazia di Dio, Duca di Savoia,

Principe di Piemonte, Re di Cipro, ecc.

«Veduta nelle udienze nostre l’alligata

Supplica ed il suo tenore considerato, per

le presenti di nostra mano firmate, proibia­

mo a qualsivoglia persona d’andar gridan­

do nella città di Torino e suoi borghi per far

permuta di robe commestibili con le cose

appartenenti all’arte di zavattino, de’ quali

si supplica, meno farne in essa città e bor­

ghi pubblica mercanzia, sotto pena di lire

25 per ciascuno, ed ogni volta che si con­

travverrà al Fisco nostro applicanda. Vo­

gliamo però, che resti a’ particolari libera

la facoltà di vendere le cose suddette in pri­

vato a chi meglio le parerà, si, e come s ’os­

servava avanti l’introduzione di dette per­

mute e pubblica mercanzia; che tal’è no­

stra mente.

« Dat. in Moncalieri li diciasette di no­

vembre milleseicentosessantre ».

C

arlo

E

m a n u e l e

V.

Bruschetto

Bronzini

Come si vede questi documenti non solo

sono curiosi come stile e come contenuto,

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