

nare in Europa. La sua squadrìglia, già so
spesa nell’hangar pronta per partire, venne
improvvisamente distrutta da un fulmine.
Perirono in quel disastro, eolia più cara del
le sue speranze, anche l’oggetto delle sue
più dolci affezioni : suo unico figliuolo (I).
Anche la moglie di questo uomo straordi
nario, colei che aveva seguito il marito nelle
imprese più ardite e che, rimasta sola, con
tinuò a compiere tante fortunate ascensioni ;
anche la signora Maddalena Blanchard, che
per la prima diede ai Torinesi lo spetta
colo di una ascensione aerea, perse mise-
mente la vita, vittima della sua audacia e
forse anche della sua imprudenza.
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luglio 1819, nel giardino di Tivoli a
Parigi, alle ore 10,30 di sera, la signora
Blanchard si elevò, in pallone, entro una na
vicella adorna di bandiere e di orifiamme,
dalla quale lanciava dei razzi romani. Uno
di tali razzi, disgraziatamente mal lanciato,
attraversò l'involucro del pallone il quale si
incendiò. Un grido terribile si elevò da tutte
le parti, mentre la disgraziata aeronauta pre
cipitava nel vuoto. Aveva 41 anni.
A
n g e l o
R
a m b a u d i
(I) Non ho potuto stabilire se Francesco Blanchard fosse
gii vedovo quando sposò la Armand, è certo però che
il figlio di Francesco Blanchard. che perì a Nuova York,
non ha potuto avere per madre la Armand la quale, nel
l'anno della catastrofe, non aveva che 15 anni.
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