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MEMOR IE TORINESI

Al la conqu i s ta del cielo

Un'ascensione aeronautica

.... già l'audace esempio

I più ritrosi acquista;

Già cento globi ascendono

Del Cielo alla conquista-

Umano ardir, pacifica

Filosofia secura,

Qual forza mai, qual limite

II tuo poter misura?

Così Vincenzo Monti cantò la invenzione

dell'areostato fatta dai fratelli Mongolfier.

Vi furono, invero, prima dei Mongolfier

altri tentativi che, per quanto non siano tut­

ti riusciti pienamente vittoriosi, tuttavia sono

tutt'altro che disprezzabili.

Per certo, presso i popoli della antichità

non si può dire che la navigazione aerea ab­

bia incontrato fortuna. Nella stessa maniera

che non credevano essere la suprema delle

felicità quella di lasciarsi calpestare, come

teneri fiori, dai piedi della propria bella, così

avevano poca voglia di far concorrenza nel

volo ai passeri ed agli sparvieri. L’esempio

d’Icaro era fatto apposta per tener lontano

i nostri antichi da tentativi di siffatta na­

tura.

Però, passato l’antico ed anche in parte

il nebuloso periodo del medio evo, al risor­

gere delle scienze e degli studi, il problema

del volo e della navigazione aerea occupò

seriamente le menti. Narrasi che il mate­

matico Gian Battista Dante, sul finire del

secoloXV' , siasi sollevato nell’aria per mez­

nel 1812

zo d’ali artificiali e che sia riuscito ad attra­

versare in volo il lago Trasimeno.

Nel 1684, padre Lana, gesuita, consacrò

il capitolo di un suo libro alla descrizione

di una navicella che, a suo credere, avreb­

be navigato nell'aria. Nel 1755 il domeni­

cano Giuseppe Gallieno stampava ad Avi­

gnone 1’ «Arte di navigare per l’aria». E,

due anni prima che i fratelli Mongolfier ren­

dessero di dominio pubblico la loro inven­

zione, un esperimento completamente riu­

scito veniva fatto da un italiano : Tiberio

Cavallo il quale compì a Londra una ascen­

sione con un pallone di carta coperto di in­

testini di bue.

L'ascensione del primo aerostatico, ec­

citò la sorpresa, l’ammirazione e la gene­

rale emozione. Tutta l'Europa ad una voce

applaudì con entusiasmo indicibile gli ar­

diti navigatori che con intrepidezza senza

pari si slanciarono audacemente nell'aria ad

.... occupar di fulmini

L'inviolato impero.

L’orgoglio umano aveva infatti riportato

un gran trionfo. L’uomo, andavasi ripeten­

do da tutte le bocche, ha conquistata l’at­

mosfera! quegli spazii nei quali l’occhio

non trova limiti entrano ormai nel dominio

umano! il mondo non ha più insuperabili

barriere, gli abissi dello spazio si possono

varcare.

Non poche di queste esagerate iperboli si