

appare dopo la mietitura del frumento, l’a-
maranthus retroflexus lungo le vie non si
stemate, la solidago glabra lungo le sponde
del Po, la bella fitolacca, la fragaria indica
che imita il frutto della soave fragola senza
averne il profumo e la delicata polpa, la lo-
nicera Japonica che sta soppiantando il no
stro comune caprifoglio e si fa dominante e
gradita col soavissimo suo profumo nel mese
di giugno, la brussonetia papyrifera per il
suo curioso polimorfismo fogliare, ecc., ecc.
A fianco della flora più appariscente delle
Fanerogame e delle Felci vi è un’altta flora,
non meno attraente, che desta anzi un senso
di smarrimento nella sua contemplazione, e
che ci rivela tutta la profonda verità conte
nuta nel pensiero di Sant’Agostino : «Deus
autem ita est artifex magnus in magnis, ut
minor non sit in minimis ! » (16). Alludo alle
crittogame inferiori il cui studio fu reso pos
sibile solo col perfezionarsi del microsco
pio. Quando Seneca scriveva (17) : « literae
quamvis minutae et obscurae per oitream
pilam aqua plenam maiores clarioresque
cemuuntur » — mai più avrebbe pensato
che la sua modesta pila ripiena d’acqua si
sarebbe trasformata nel moderno microsco
pio, inventato da un italiano — Galilei —
perfezionato da un altro italiano — Ami
ci : ebbene le crittogame inferiori microsco
piche abbondano anche nella flora torinese,
ma richiedono particolare preparazione di
studi e l’abilità d'una tecnica delicata : così
dei muschi tanto importanti nell’economia
naturale se ne noverano circa duecento spe
cie (18), e quanto alle alle alghe d*acqua
dolce, se alcune sono ancora avvertibili ad
occhio nudo, almeno in massa, come le
chare e certe alghe verdi filamentose, molte
altre, ed elegantissime, richiedono assolu
tamente l’uso del microscopio, come le dia-
tomee.
Anche dei funghi macro e micro-scopici
la flora nostra annovera numerosissime spe
cie e quanto ai funghi superiori, general
mente noti sotto tale nome, già il buon Ora-
zio, buon Poeta, ma che doveva anche es
sere un buongustaio, saggiamente ammo
niva (19) :
Pratensibus optima fungi»
Natura est; alti» male creditur!
Alludendo al noto agaricus campestris,
ritenuto quale il tipo di tutte le buone spe
cie. Ma nelle forme microscopiche quanti
nemici formidabili delle piante coltivate
contro cui lottano solidalmente botanici ed
agricoltori !
Pascal osserva — non so più dove nelle
sue opere — che l’ultima cosa che occorre
scoprire termi ’ uno scritto, si è di sa
pere quello che si deva mettere in principio ;
e l’ultima cosa che ho scoperto'chiudendo
questo povero mio scritto è stato appunto
un pensiero che mi raccomandasse al com
patimento dei miei lettori : posi perciò in
capo a questo rapido excursus botanico, a
mo’ di divisa propiziatoria, quel monito di
un botanico italiano che instilli a noi italiani
il dovere di conoscere la nostra terra, in tutti
i suoi aspetti, prima di cedere alle lusinghe
di terre esotiche !
E
nrico
M
u s s a
(16) De dottate Dei. Lib. II. ptg. 22.
(17) Naturate» quacttione». 1,6.
(18)
U
sa
.
Elenco dei marchi dei dintorni di Torino.
1837.
(2) Satire. Lib. II. 4. v. 20.
|U-W. -