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dio gli scrittori delle cose sarde e delle ge­

novesi. Preparata l’edizione con tutta la

diligenza del paleografo e del critico, stabi-

livasi che ciascuna opera fosse preceduta

da una prefazione, nella quale si accennas­

sero le particolarità della vita dell’autore,

quando noto, e si esponessero le congetture

più verosimili quando gli scritti fossero ano­

nimi; si rappresentasse in seguito esatta­

mente la condizione dei tempi in cui scri­

veva l'autore dell'opera, essendo tale notizia

importantissima a determinare la credibilità

del racconto.

Perchè poi l'utilità della pubblicazione a

maggior numero di lettori si estendesse, si

determinava che il testo fosse corredato di

note, che o avvertissero gli errori manifesti

in cui fosse caduto l’autore, o dessero con­

tezza di quelle cose, per le quali se ne po­

tesse agevolare l'intelligenza od esponessero

l’opinione e le narrazioni di altri scrittori sui

fatti narrati ed esposti dall’autore. La Colle­

zione incominciando colle opere degli scrit­

tori più antichi doveva estenderai a tutto il

secolo XVII.

Il Codice diplomatico doveva raccogliere

quelle scritture, per le quali s’erano prepa­

rati e perfezionati i negoziati, concluse le

alleanze, le pad, i parentadi dei principi, e

quelle, che più specialmente si riferiscono

all’andamento interno dello Stato, o che

volgono alla illustrazione delle cose muni