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Tommaso Vallauri, Cesare Cantù. Nico-

mede Bianchi, Giuseppe e Antonio Manno,

Domenico, Vincenzo e Carlo Promis, Carlo

Baudi di Vesme, Carlo Muletti, G. B.

Adriani, Manuel di S. Giovanni, Luigi

Bdgrano, Giuseppe Canale, Cornelio De

Simoni, Gaudenzio Claretta, Giulio Porro-

Lambertenghi, Jacopo Bernardi, Carlo Dio-

nisolù, Domenico Berti, ecc.

Nè fu minore l’attività spiegata dai Mem­

bri della Deputazione eletti nel secondo

cinquantenario, tra cui, per tacere dei vi­

venti, non possono dimenticarsi Emanuele

Bollati, Gerolamo Boccardo, Carlo Cipolla,

Carlo Magenta, Luca Beltrami, Leopoldo

Usseglio, Francesco Novati, Emilio Seletti,

Augusto Due, Fedele Savio, Francesco Fru-

taz, Giovanni Sforza, Arturo Segre, ecc.

* * *

11

lavoro ufficiale della Deputazione è

contenuto nelle cinque collezioni succitate :

Historìae patriae monumenta;

2" Miscellanea di storia italiana;

Biblioteca storica italiana;

Le campagne di guerra in Piemonte

1703-1708;

Biblioteca di storia italiana recente.

I

volumi in fol. dei

Monumenta

costitui­

scono l ’opera sua capitale, ne sono anzi

l’obbiettivo, al quale mirava Carlo Alberto

nella istituzione. Sono 21 volumi. Quattro

di questi furono destinati agli scrittori cioè

il 3°, il 4°, il 5° e l’I I’. Il 3" comprende una

preziosa serie di cronache di Casa Savoia,

la cui pubblicazione fu curata da Domenico

Promis. Il 4° sotto la direzione di Costanzo

Gazzera riprodusse i 26 libri della

Storia

delle A lp i marittime

di Pietro Gioffredo. Il

5° comprese gran numero di necrologi, ca­

lendari, martirologi, frammenti storici, me­

moriali, cronache : primeggiano in questa

collezione la

Cronaca della Nooalesa,

il

Me­

moriale

di Guglielmo Ventura, cittadino

astese, sulle gesta degli Astigiani, la

Cro­

naca di Saluzzo

di Gioffredo della Chiesa,

e la

Cronaca di Monferrato

di Galeotto del

Carretto. L ’ 11“volume contiene gli

A nnuali

Alessandrini

di Guglielmo Schiavino, i

Commentari

di Anastasio Germonio, il

Pe-

demontium sacrum

del Meiranesio ed altri

minori ma pur sempre preziosi scritti.

Quattordici volumi comprendono carte,

diplomi, leggi, statuti, atti di assemblee, do­

cumenti importantissimi alla ricostruzione

storica. Tre di questi racchiudono un tesoro

inesplorato di carte, cioè il 1° dal 602 al

1292, il 6 dal 766 al 1209, il 13° dal 712 al

1000. Quest’ultimo illustrato dal conte Giu­

lio Porro Larbertenghi può a ragione chia­

marsi

Codex diplomaticus Langobardiae,

perchè illustra specialmente la regione lom­

barda. - Tre volumi comprendono leggi mu­

nicipali, cioè : il 2" che ci fornisce gli statuti

e privilegi di Susa, Aosta, Nizza, Torino,

Casale, Ivrea, Moncalieri, oltre a quelli di

particolari corporazioni; il 16", che contiene

gli statuti di Novara, il libro delle consue­

tudini di Milano, gli statuti delle giurisdi­

zioni di Milano, del comune di Vercelli, d’

Brescia e di Bergamo; il 18", che raccoglie

le leggi municipali genovesi. Questi tre vo­

lumi sono ricchi di illustrazioni storiche, cri­

tiche e filologiche preparate dallo Sclopis,

dal Cibrario, dal Datta, dal Carutti, dal

Porro, dall’Adriani, dall’Odorici e dal Fi-

nazzi. illustrazioni che servono di guida

anche ai profani nel labirinto degli statuti

comunali. - Ercole Ricotti curò da solo due

volumi della grande raccolta, cioè i

Libri

iurium reipublicae genuensis ;

il 7" racchiu­

de le carte dall’anno 958 al 1280; il 9” dal

1133 al 1378.

Carlo Baudi di Vesme attrasse alla nostra

Deputazione lo sguardo della dotta Ger­

mania col volume Vili,

Edieta regum Lan-

gobardorum,

imperocché, all’editto di Nota-