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nuova serie di pubblicazioni con il titolo ge­

nerale di

Bibliografia storica italiana.

Nell’aprirsi del nuovo secolo la Deputa­

zione estese maggiormente la sua azione.

Anzitutto le parve di potere utilmente rac­

cogliere anche il contributo degli studiosi di

storia italiana e specialmente subalpina del

secolo XIX, e fondò la

Biblioteca di storia

italiana recente,

estesa dapprima dal 1800

al 1850, dipoi fino al 1670.

Approssimandosi il bicentenario della

battaglia di Torino (1706), la cui vittoria

fruttò la corona regia alla Casa di Savoia,

la Deputazione ritenne pure dover suo intra­

prendere una collezione di volumi sotto il

titolo Le

campagne di guerra in Piemonte

(1703-1708) e

l'assedio di Torino

(1706),

che illustrassero quel classico periodo di

storia subalpina.

La R. Deputazione di storia patria si

compone di Membri effettivi residenti e non

residenti in Torino, e di membri corrispon­

denti italiani e stranieri. Attualmente il nu­

mero dei primi è limitato a 50, quello dei

secondi a 80. E ’ governata da un Presi­

dente, tre Vicepresidenti (uno per cias» una

regione, Piemonte, Liguria e Lombardia) e

due Segretari. Tutte le nomine sono a vita,

e non hanno effetto se non dopo l’approva­

zione reale.

1

membri effettivi eletti dal 1833 al 1928

furono -228. Tra questi la Deputazione si

onora di avere S.S. il Pontefice Pio XI, cul­

tore insigne degli studi storici.

Trattandosi di nomine vitalizie, si com­

prende come pochi siano »uui i presidenti

nel corso di quasi un secolo (1833-1928);

appena sei : Balbo di Vinadio conte Pro­

spero, Saluzzo di Monesiglio cav. Cesare,

Sclopis di Salerano conte Federico, Ricotti

Èrcole, Carutti di Cantogno Domenico e

presentemente Paolo Boselli. Pochi anche

i Segretari : Fra questi, per oltre trent’anni

il compianto barone Antonio Manno fu il

vero gerente spirituale e amministrativo di

tutta l’azienda.

L'attività storica di questi membri della

Deputazione fu meravigliosa. Prescindendo

dalle pubblicazioni ufficiali, a dare un’idea

della operosità dei singoli membri, basterà

la bibliografìa del primo cinquantenario di­

ligentemente redatta dal Segretario barone

Manno, e pubblicata l ’anno 1884 nel primo

volume della

Biblioteca storica italiana

sotto

il titolo

L ’opera cinquantenaria della R . De­

putazione di storia patria.

Sono più di due mila opere ed opuscoli di

poco più di un centinaio di Soci. Tra questi

primeggiano molti scrittori per vari riguardi

illustri : Alessandro Saluzzo, Cesare Balbo,

Amedeo Peyron, Luigi Cibrario, Federico

Sclopis, Domenico Carutti, Ercole Ricotti,