

Vercellana, meglio ricordata col vezzeggia
tivo di
la bela Rosin,
che fu moglie morga
natica di Vittorio Emanuele II.
Intorno, l’anello dei boschi e la coltre
dei campi, su cui ronzano stormi d ’aeropla
ni in voli di prova.
Luoghi, nel lontano passato, consacrati
alla memoria d ’asperrimi fatti d armi. Si
crede che lì si scontrassero le schiere di Co
stantino con quelle di Massenzio; e nel
1274 ci vennero a battaglia le truppe del Sa
voia col soverchiante esercito d ’astigiani e
monferrini.
Sulla metà del cinquecento non si vede
va, affiorante fra l’ondulato mar di verzu-
ra, che la «Spinetta », cascina di quel Fili
berto Pingon, barone di Cusy, che fu no
tissimo referendario di Emanuele Hliberto.
Monssù Pingon
(com’era chiamato dal
popolo con simpatica famigliarità) la fece
ampliare e la vendè nel I ")8I al duca di Ne
mours, Giacomo di Savoia, il quale vi eres
se accanto una palazzina.
Carlo Emanuele 1 s'invaghì del luogo,
v ’intravide l’inimitabile sfondo a una villa
monumentale e comperò il terreno col fab
bricato per la somma di trentamila scudi
d ’oro.
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lavori di trasformazione e d ’originale
creazione si compendiavano in un gigante
sco disegno, di cui dà un’idea, in due niti
de tavole, il primo volume del
Theatrum