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e

le Gerarchie locali, gli ex com­

battenti. i giovani fascisti, i Balilla

e i bimbi dell'asilo che erano saliti

alla

villa per presentare gli auguri

al

«

loro Senatore

». S'intrattenne

poi per qualche istante con alcuni

\cechi contadini suoi amici ed ebbe

un attimo di gioia e di beatitudine

quando una bimbetta dell'asilo,

impacciata, rosea e bionda gli si

avvicinò per offrirgli un mazzo di

fiori. La creaturina, tra intimidita

e

stupefatta, fissava i limpidi oc­

chioni sbarrati in quelli del vecchio

signore occhialuto che la contem­

plava in estasi, senza parlare. Dopo

avere accarezzato la fronte della

piccola innocente, Giacomo Grosso

le prese, delicato delicato, una trec-

ciola tra le dita e sorridendo mor­

morò : «

Che bela cita! Anche la

tua mamma è una bellissima sposa.

Sii sempre bella e sempre buona!

».

Si andò a cena ma prima che il con­

vito finisse, mentre nel giardino i

ragazzi del paese con il prediletto

nipote Giacomino accendevano i

^lobi veneziani appesi ai rami degli

alberi, quei globi multicolori che

in altri anni gli donavano tanta in­

genua gioia visiva, il vecchio Di­

pintore, sorretto dalla fedele con-

•urte ci lasciava, quasi improvvisa­

mente, per mettersi a letto, stanco e disfatto. Il

pranzo finì nel più desolato silenzio. Senza la sua

presenza la sala pareva vuota; senza Lui la festa si

era conclusa melanconicamente. Le candelette dei

plobi si spensero una dopo l'altra soffiate da un vento

sinistro. Il parco ritornò tenebroso. I giovinotti e le

signorinette che erano convenute alla villa per tra-

scorrere lietamente la serata non ridevano, non par­

lavano. Non osavano disturbare il riposo dell'osti­

nato Lavoratore che era già nel dominio maestoso

«Iella morte.

gualche mese dopo, poco prima di Natale, ero an­

dato allo studio per salutarlo. Il Maestro stava se­

duto su di una poltrona, inerte : contemplava le sue

opere, i bei mobili antichi, tutte le nobili cose che

aveva raccolto con intelletto d'arte e di amore : quel

piorno

era più accasciato dal male, accigliato e quasi

••stile. Ma quando si venne

a

parlare delle ardenti

discussioni e delle polemiche sullVsito di un con-

«orso per un monumento funebre le sue pupille gri­

gie <i accesero di un fuoco luminoso: il morituro ri­

trovò per qualche istante l'aggresaiva gagliardìa dei

*uoi anni giovani e battaglieri.

Poi,

q u i i sentisse

dentro l'anima un richiamo

ddl'al di là,

alzò gli

••cebi

fissandoli «al ritratto di soa Madre.

E

come

d i

domandavo perchè mai

tenerne

il qnadro

in un

|M»*to cosi diflàeilmente osservabile, quasi parlando

a sé

iteiM, GroMo rispondeva indirettamente

:

a lo

lo conosco benissimo il ritratto della mia pot erà

Madre: Vho collocato lassù perchè è in alto nel mio

cuore riconoscente e nella mia fedeltà. Non m'im­

porta che non sia in giusta luce e che gli altri non

lo vedano bene. Mia Madre rho sempre voluta ve­

dere così

,

fissando gli occhi in alto. persuaso che è

andata in Paradiso

». Fine del colloquio. Silenzio.

Tutti i migliori artisti, tutti i grandi scienziati e tutti

i grandi soldati, dalla tenera infanzia all'ora estre­

ma, hanno custodito dentro il cuore il sacro culto

per la Madre. Nella vita degli uomini che contano

qualche cosa, in principio c'è la Madre, alla fine c'è

la Madre. Senza amore per la Madre anche il genio

più eccelso e creatore si esaurisce in fatiche instili,

dannose o tristi e realizza opere senza anima e, spes­

so, perverse. L'arte italiana (quella che vale perchè

sfida i ‘ empi e commuove le anime) è piena di im­

magini materne, divine ed umane. Giacomo Grosso,

che è stato un uomo felice perchè ha goduto saggia­

mente la vita e la pittura, è morto lasciando ai figli

e al nipote giovinetto stupendi, patriarcali consigli

di bontà, di laboriosità e di saggezza. È partito

per

le misteriose e celesti lontananze nella certezza di

poter riabbracciare

lassù,

oltre

le

stelle, sua

Madre,

I umile e

povera massaia di

Cambiano che

l'aveva

fatto

coti

leale, cosà

forte e cosi

coraggioso per la

vita e

per Parte.

«WIUO ZAMIi