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ohi accessori, quali: contasecondi, voltmetro, in-

terruttore generale, ecc.

Tutte le apparecchiature costituenti il centralino ili

comando, come già « è detto, «olio «istruiate ili sede

adatta e affidate per il loro funzionamento in tempo

di guerra a personale della M ilizia (.ontroaerei ap-

po-itamente istruito. La manutenzione viene invece

e-eguita per conto del donnine dalla ditta costrut­

trice.

IV r ordine delle superiori Autorità, inoltre, è stata

in questi ultimi tempi realizzata dal civico Servizio

Tecnologico una.linea di comando a distanza «Ielle

caltine della illuminazione pulddica facente capo

ai locali del centralino «irene in modo che il milite

operatore, all'atto deH'allarme. mediante la mano­

vra di un pulsante può spegnere I illuminazione

•tradale cittadina.

La rete di collegamento è di tipo telefonico e costi­

tuita -da conduttori di rame «lagnato rivestito di

tessili. Nei tratti in cui più di quattro conduttori

debbono correre paralleli. e«»i sono stati riuniti in

cavo aereo Patterson «ottopioinho «ostentilo con

fune di acciaio. K* «tato totalmente abolito il (ilo

nudo. Il cavo aereo è stato previsto per un numero

di coppie «uperiore al numero delle sirene allo sco­

po di poter disporre di una certa riserva in caso Hi

aumenti, «postamenti o •masti ed anche allo scopo

di ottenere, quando occorra, una minor caduta di

ten«ione per le «irene più lontane comandandole

con due o più coppie riunite in parallelo.

La rete è aerea, «alvo negli attraversamenti dei pon­

ti o dei cavalcavia dove i cavi sono «tati interrati in

cadette di legno catramate. La lunghezza del trac­

ciato della rete delle 11 «irene «ali. come già detto,

a Km. 88: lo «viluppo com p le tivo dei circuiti am­

montò a 383 chilometri-coppia.

* * *

L impianto così costituito, dopo il collaudi» uffi­

ciale. entrò in servizio quotidiano p rr la segnala­

zione oraria del mezzodì. En tro il primo mese di

esercizio, allo scopo di controllare l'intensità di

percezione dei «egnali nelle varie zone del territorio

cittadino, fu ricavata la carta acustica dell'impianto.

\ tale «copo. valendosi del concorso di circa 400

Giovani Fasci»ti. si predi«po«e un «erviziod i ascol­

tazione in altrettante località cittadine, preventiva­

mente riportate su una planimetria di Torino, e si

l»r«wedette a tre prove di emissione «onora, in ter­

vallate opportunamente, nelle ore di maggior tra f­

fico -tradale. Ogni a«coltatore compilò una «eheHa

•egnandovi il grado di intensità «onora percepita

|»er ogni «egnale (forte, media, nulla). Per «*gni po-

«to di a-folto la media di que«ti tre dati venne se­

gnata «ulla planimetria e vennero congiunti i punti

di pari intensità sonora ottenendo così delle curve

isosonore. Le aree comprese entro curve di eguale

sonorità vennero poi tinteggiate con tinte di un dato

colore, in modo da individuare con ogni evidenza

le zone di diversa audihilità in tutto il territorio

cittadino.

I risultati rivelati dalla carta acustica furono di mas­

sima soddisfacenti: venne tuttavia riscontrata, ne l­

la zona centrale del territorio, qualche « isola » di

scarsa audihilità. F.' noto, infatti, come le zone di

silenzio si verifichino soprattutto nei settori più fit­

tamente abitati dell'aggregato urbano, dove si rag­

gruppano fili edifìci più alti e si ha il maggior nu ­

mero di «trade percorse da traffico intenso.

A llo scopo di eliminare que«te poche zone scarsa­

mente allarmate, venne studiato un progetto di am­

pliamento de irimp ianto che è stato rapidamente

attuato.

Ta le progetto contempla l'aumento di altre 16 sire­

ne. |Hirtando cosi il numero complessivo dei centri

sonori a 57 collegati alla rete esistente e controllati

da ll'attua le centralino il quale ha pertanto ancora

la disponibilità di a ltri 3 posti. Delle 16 unità pre­

viste in aumento. 1 elettromagnetica trip la a forte

potenza acustica è stata installata sul terrazzo della

To rre Litto ria in piazza Castello. Ks«a consta di un

gruppo di tre emettitori direzionali disposti con gli

assi inclinati di 30" sull'orizzontale e fissati a 120“

l'uno da ll'a ltro «u un collare sorretto da un palo

in ferro. G li emettitori abbracciano così tutto il giro

deH'orizzonte e sono alimentati da un unico gruppo

convertitore di frequenza.

Pe r alcune località collinari o della e«trema peri­

feria della città, dove non è economicamente nè tec­

nicamente conveniente l'installazione di sirene cen­

tralizzate. si provvede ad integrare l'aud ih ilità dei

segnali mediante il collocamento di sirene a co­

mando locale affidate ai V ig ili U rban i. a l l 'l .N . P . A.

o ad altra organizzazione del Regime.

* * *

In definitiva, l'imp ianto di allarme per la città di

Torino , sorto nel 1933 con 15 sirene. 23 Km . di

tracciato linee ed uno sviluppo di circuiti di non più

di 80 chilometri-coppia, è oggi quasi quadruplicato

con 37 «irene. 94 Km . di tracciato linee ed uno svi­

luppo di f irm it i di l»en 100 chilometri-coppia.

II raffronto di queste cifre, più condu«ivo di qua l­

siasi argomentazione, «ta ad attestare con quale v i­

gilante cura «ia stata seguita dalla civica Amm in i­

strazione que«ta importantissima branca della pro­

tezione antiaerea destinata a portare il suo contri­

buto

nel più vasto quadro della dife«a territo­

ria le — a lla immancabile vittoria che <»ggi è fede nei

ruo ri e «ara domani viva e splendente realtà.

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