

D U E S T A T U E D E L S E N A T O R E R U B IN O
A L L A G R A N M A D R E D I D IO
IL BATTISTERO DELL'ARCHITETTO BAGLIONI
Con una solenne manifestazione, cui accorsero in
numeri i fedeli e presenziarono tu lle le Autorità
cittadine sono state inaugurate le opere realizzate
con la collaborazione del Municipio nel Tempio-
Ossario dei Caduti in guerra alla G ran Madre di
Dio.
La benedizione «Ielle opere avvenne dopo che le
Autorità avevano reso omaggio al Sacrario soffer-
mandovisi in reverente raccoglimento.
Due statue che onorano l ’arte sacra ha donato a
Torino la maestria del senatore Edoardo Rubino.
Il compilo era arduo e. specialmente nella raffi
gurazione del Sacro Cuore di Gesù, occorreva su
perare delle difficoltà notevoli. Non era facile svin
colarsi dalla dozzinale e manierata presentazione
di un altissimo soggetto quale quello accennato.
Lo scultore è statò pari alla sua fama. E la realiz
zazione sorta da una sofferenza intimamente vissuta
e da un travaglio d 'arte e di fede ha mantenuto la
promessa che il nome de ll'artista reca implicita.
Il Cristo possiede la recale d ivin ità di un dominio
infinito e si aderge plasticamente dall'altezza di
una misericordia che supera i lim iti dello spazio
e del tempo per stringere al Suo cuore l'umanità.
Ne llo schiudersi delle braccia, nell'espressione del
volto e financo nella modellatura del corpo, forse
fin troppo ricercata ed ottenuta al disotto delle ve*
sti, i caratteri del Maestro D iv ino hanno un rilievo
incisivo d'immediatezza. L 'am o re illumina l'Uomo-
Dio e s 'irrad ia dall'opera monumentale su chi l'os
serva, cercandovi i lineamenti della Fede, l'essen
za della legge cristiana.
Ancora una volta «i può d ire che Edoardo Rub ino,
al di là delle limitazioni di tendenza e di scuola,
al disopra delle convenzionali e talvolta vacue de
marcazioni di stile, ha vinto una buona battaglia
artistica ed ha segnato, in un campo, così privo di
precedenti e di ammaestramenti iconografici degni
di essere studiati ed approfond iti, un esempio me
ritevole di essere seguito ed emulato.
L artista nel dominio della materia ha tratto dal
marmo una mistica rappresentazione e l'« Ave Cor
Jesu ». scritto a sigillo dcH 'opera, fiorisce spon
taneo sulle laltbra dei fedeli in preghiera ed ado
razione.
L altro tema, il D ivino Crocifisso, anche se pre
senta meno spiccale le caratteristiche d e ll’origina
lità, è stato reso con non minore evidenza.
L 'ope ra segue — nè forse poteva altrimenti avve
nire — la tradizione m igliore: ma l'a rte del Rub ino
v i reca la sua impronta inconfondibile. In queita
riev «trazione saretibr. forse, stato necessario che U
scultore ponesse in sordina la propria ab ilità per
la-ciar libero corso all'ispirazione. Ta lun i v irtuo
sismi di studi anatomici se esprimono la bravura
dello scultore possono attenuare l'ardente spirito
clic nel Crocifisso si ricerca e si medita.
Ki-erve di poco conto, che scompaiono di fronte
alla grande suggestione che promana dal martirio
della Croce e trasforma la corona di spine in un
serio di gloria eterna. L a tragedia del Golgota, i
sej:ni delle tribolazioni e dei patimenti, dell'ago
nia e della morte sono racchiusi in un volto sol
cato dal dolore di tutti i mortali ed illum inato dal
l'offerta dell'immane sacrificio per la redenzione
dei peccatori.
L'architetto Bag lion i è stato abilissimo nel rica
vare — in cooperazione con l ’architetto R icc i del
Municipio — il battistero a pianta circo lare, dove
il marmo di Frabosa delle pareti fa riscontro a
quello del Fonte battesimale che, in proporzioni
di ottagono, reca al sommo la raffigurazione del
Battesimo di Gesù.
Nei singoli scomparti emergono nel bronzo le illu
strazioni delle v irtù teologiche e ca rd ina li, con
giunte ad una visione dello Sp irito Santo. Opera
di lineare concezione e di pregevole realizzazione.
Inu tile aggiungere che l'inaugurazione e la bene
dizione della trip lice creazione de ll'arte e della
fede hanno offerto l'avv io ad una solenne celebra
zione onorata dalla Sacra Porpora Romana del-
l 'E m .mo Cardinale Arcivescovo, che conferì al rito
particolare solennità.
Ma elettissimo è pure stato l'apporto delle Autorità
c iv ili. I l M inistro delle Finanze Conte Thaon di
Reve l non dimenticando le opere a cui diede im
pulso nel periodo della sua attività podestarile, ha
presenziato alla cerimon ia; con lu i erano l ’Ecc. il
Prefetto , il Segretario Federale ed il Podestà. Nè
venne dimenticato dal parroco e rettore della G ran
Madre di D io, canonico Stefano Berto la , un altro
dei collaboratori efficaci, il gr. uff. Sartirana, che,
come ex Podestà d i Torino , portò innanzi il pro
getto, che il comm. Bon ino doveva appassionata
mente aiutare per il suo definitivo compimento.
In questo modo la sabauda chiesa della G ran Madre
di D io s'è fatta sempre più degna del grande ruolo
cui è stata chiamata dalla città dei Santi e degli
E ro i.
ROOOUO ARATA