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Briganti e filibustieri colonne deH’ Imperialismo Britannico

(auquantacinque anni avanti ('risto, sulle spiagge

inglesi, apparvero per la prima volta le aquile ed i

fa-ri littori di Hoina imperiale e Giulio Osare fin

da allora provò la malafede di quelle tribù selvag­

ge. di cui una. ad ironia di sorte, aveva già il nome

ili ((Briganti» e (piale divinità protettrice la Dea

Brigantia. recante in una mano il mondo in segno

di possesso, come si può vedere in una scultura nel

Museo di Edimburgo, mentre un'altra tribù chia-

niavasi « Siluri » armi Iteti tristamente oggi note alle

nav i della Marina Britannica.

I il secolo dopo, l'imperatoreClaudio, salpando dal­

l'attuale Boulogue. d'onde Napoleone nel 1803 mi­

nacciava di invadere l'isola, ne consolidava la con­

quista. dando a suo figlio il nome di Britannico, ma

«{nella non fu l'espansione di una razza, bensì di

ima civiltà, di cui rimangono indelebili traccie nel

\ allo Adriano e nella muraglia di Antonino Pio.

vere linee Sigfrido e Maginot di queU'epoca, nei

templi, nelle strade, nelle terme ed in quel faro di

Dover costrutto dai legionari Romani ed ora bom­

bardato dai rivendicatori della libertà dei mari e dei

continenti.

Tacito scrisse che i Britanni erano audaci nella ri­

cerca del pericoli», ma pavidi nell'affrontarlo. ciò

che è tuttora e Diodoro attribuiva ad e«si l'antropo­

fagia. che politicamente praticano ancora.

Dante chiamò l'inglese « superbo e folle » e Miniti.

1M anni or sono, gli rinfacciava d'esser salito al so­

glio « per la via dei ladron » soggiungendo « e con

I anni di Giuda esci alla guerra» vaticinando che

« tempo verrà che abbasserai l'orgoglio» e conclu­

dendo « ali amo abbandonato, farai ritorni», pe­

latrice ignuda ».

Hen cinque dinastie si susseguirono in Inghilterra

con sovrani di ogni risma, d'ogni razza, d'ogni ges­

so. ricchi di vizi, di orgoglio, di ferocia, d'ipocrisia

e di rapacità e dei cui tristi e tragici eventi potrebbe

a lungo parlare, se ancora in piedi, la lugubre torre

di Londra, che sovente si aperse a Re e Regine e

uomini politici sul cui capo soleva cadere la scure

del carnefice.

IH questo esecrabile monumento della crudeltà bri­

tannica. il De Amicis nei suoi ricordi di Londra

dice: « Appena passato il primo recinto, le memo­

rie terribili si affollano. Il ca-tello costrutto in for­

ma di pentagono è sormontato da otto torri, ognuna

delle quali rammenta un prigioniero ed una morte

miseranda. In una furono assassinati i figli di Edoar­

do IV. in un'altra Knrico VI: in una terza fu anne­

gato dentro una Itotte il Duca di Clarance fratello

di Kdoardo VI. Nella torre delle campane fu chiusa

la Regina Elisabetta, in quella di Reauchamp passò

rii ultimi giorni di sua vita Anna Rolena. in quella

dei mattoni Giovanna Grev (nipote di Enrico Vili

poi decapitata). Fatti pochi passi «i giunge nella

piazzetta dei supplizi segreti. Poco distante vi è la

piccola chiesa ove sono sepolti Anna Bolena. Ro­

berto Deveroux, Caterina Howard ed altri che fu­

rono avvelenati, pugnalati o strozzati nelle segrete ».

Da un Giovanni senza terra che. sozzo com'era

neppur l'inferuo lo voleva, così dice la storia, si

viene a quell'Enrico \ III dalle sei mogli di cui ama­

va veder la testa staccata dal busto e che suscitò lo

scisma che dura tuttora; dalla figlia ch'egli ebbe

da Anna Bolena. chiamata Elisabetta la vergine

pubblica, solo perchè non aveva marito, l'onesta,

perchè percepì soltanto il 4700 per cento in una

sola delle tante spedizioni del famigerato pirata

Drake. e la clemente perchè fece impiccare sola­

mente 70.000 vii

i una volta, a Carlo I. che

fu decapitato dal feroce puritani» Cromvvell dopo

esser stato venduto dagli scozzesi per 10.000 lire:

da Giacomo I che vuoisi fosse figlio del musicante

italiano Rizzio. amante della bella Maria Stuarda,

tra le cui vesti fu ucciso da una congiura, si giun­

ge a Carlo II. che vendette per due milioni quella

Diinkerque che fu testimone dell'igiiominiosa fuga

recentissima dell'esercito britannico, infine si giun­

ge. trascurandone altri, per lunga «erie di non ma­

gnanimi lombi, a Giorgio V. processato (benché

naturalmente assolto) per bigamia, fino ad Edoar­

do Vili liquidato dai suoi ministri conservatori e

plutocratici per aver preferito al trono la pluridi-

vorziata Simpson. il che fa ricordare una strana

profezia di Edoardo VII (il gaudente), secondo la

quale la Monarchia inglese non avrebbe sopravvis­

suto al nipote.

Ed ecco Enrico VII l'avaro, rimunerare ebraica­

mente l'italiano navigatore Caboto con 10 sterline,

mentre 10 gliele donava il Governo in ricompensa

di tutte le terre da lui scoperte, fra le quali eravi

il Canadà ove ora rifugiansi terrorizzati Principi

e magnati per sfuggire alle conseguenze della guerra

dal loro orgoglio e dalla loro ingordigia scatenata

ed al quale si vorrebbe ora far chiedere in affìtto

basi aeree e navali nell Irlanda meridionale per

complicare l'attuale situazione politico-militare. La

pulzella d'Orléans. rea di aver liberato la Francia,

veniva venduta |»er 100.000 lire agli Inglesi che la

arsero viva. Guglielmo Pitt (seniore) parlando dei

suoi compatrioti, li chiamò

m

spiriti meschini che

in virtù del commercio vendono tutt«» ciò che pos­

sono compreso l'onore, la verità e la coscienza • e

re lo prova fra altri» la recente vendita delle isole

Bermude per .V) carcasse di navi da affondare.

Ma il mercato più infame fu quello della « carne

umana • reso libero dal Parlamento i i ^ r x ed eser-

SS