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scrivibile delia Mia prandio.ita : l'entusiasmo
dei pochi pionieri elle \eul'aiitii fa erano *juar-
dati eome dei pazzi perche partivano « d'inver
no! » per i monti lia trasformato lo sparuto ma
nipolo in una folla che ormai
11011
si può più
contare, ili una folla che. \ista nel suo elemento,
è il più chiaro simbolo della felicità.
Le nostre helle montagne che
ojmiì
mattino,
appena apriamo la finestra, ci salutano, abba
stanza lontane per dovere rimanere allo stato di
desiderio e abbastanza vicine per farli» nascere
con tutta la loro maestosa bellezza, fanno sen
tire più che mai il loro intenso richiamo, che.
purtroppo, per ipialclie "ionio, fino alla pros
sima domenica, dovrà restare senza risposta: lo
spettacolo dei bravi, incanutiti colossi sulle cui
vette il
so l e
del mattino scherza indorando le vet
te. lasciando nell omhra i valloni, sovrapponen
do luci ed ombre ili modo da tracciare il più me
raviglioso disegno che la mano della Natura ab
bia mai saputo eseguire, può e*«ere goduto da
ognuno dalla finestra della propria ca*a in città:
ma ipiaudo si può vivere in mezzo a ipiel di«e<!iio.
e*«ere a contatto diretto con quella soffice neve,
vedere «otto di sè il vallone ili ombra, allora si
che sj \i\e esclusivamente di quel momento, sen
za più nè desideri nè rimpianti: oltre a ciò an
cora la "ioia fisica della velocità, controllata uni
camente dai proprii muscoli e dai proprii nervi,
completa nel
iimm
I
o
più assoluto il bene-sere fisico
e
spirituale di cui chiunque faccia
d e l l o
«ci potrà
parlare con piena convinzione.
-L»aMMftì
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C«»WMPrtuc.j»«tulio
tfomàc.
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MitiMCK
Invito alla montagna: per noi torinesi basta
girare l’occhio attorno alla città, verso il grande
cerchio alpino di cui siamo al centro per sentire
non l'invito soltanto, ma l'attrazione: possiamo
discernere perfettamente le note cime, individua
re «li «boccili delle vallate che dietro i primi con
trafforti. richiudono le località invernali dai no
mi più famosi, noti ovunque: noi che abbiamo
la grande fortuna di avere nel ra<:<:io di così po-
chi chilometri una simile fioritura di b»calilà che
fami» della nostra pla“a il paradiso dello sci.
dobbiamo rivolgerci con ancora più amore, con
ancora più passione allo -port bianco, approfit
tando di que-lo meravi^lio-o dono che la Natura
ha voluto farci, dell'invito che ci |»or£c a -alire
•empre più ver-o l'alto là dove il bianco della
ne\«» -i fonde con l'azzurro del cielo.
c. r.