

I 3 vani di ingresso, guardati dalla Cappella,
appaiono tra loro uguali, e tali sono in realtà i due
posti al sommo delle scalinate (fig. 4). Ripetesi in
essi e la forma circolare, e la partizione a 3, per
la presenza anche in questi vani di 3 accessi, alla
Cappella, alla sacrestia, alla scalinata; e da 3 co
lonne sono pure occupati gli spazi fra l’uno e
l’altro di tali accessi.
I vani di ingresso non hanno superfici che aderi
scano a quelle della Cappella, ma penetrano nel
suo volume e gli fanno violenza.
In alzato, la Cappella presenta una zona infe
riore — costituita da un cilindro sormontato da un
bacino tronco della sua sommità, ed una supe
riore — costituita da un cilindro sormontato da
una cupola.
Zona inferiore.
Sulla superficie del bacino tronco corrono 3
grandi archi, di cui uno imbocca la navata maggiore
del Duomo, i quali ricadono sui ritti posti a lato
di cadun ingresso (fig. 5). Partito insolito, che pur
deriva dallo schema costruttivo, tanto adottato a
quei tempi, di una cupola a bacino impostata su un
quadrato ad angoli smussati (fig. 7,
a):
se copriamo
con ugual cupola un vano a pianta triangolare ad
angoli smussati (fig. 7,
b),
ci rendiamo conto che
nella nostra Cappella (fig. 7, c) è espresso, per così
dire, come il ricordo — che ora ha perduto ogni
valore costruttivo — di tale ambiente triangolare,
per modo che i tratti / (fig. 7,
d
) acquistano va
lore di piloni, ed i campi /' valore di pennacchi.
Alla reale struttura dell’edificio se ne vede dunque
sovrapposta un’altra solo apparente.
Nè quest’ultima riesce però a dominare, coordi
nando attorno a sè secondo una sua logica tutti gli
elementi della zona inferiore, chè proprio nei
tratti / — i quali secondo la struttura apparente
dovrebbero sopportare tutto il peso dell’edificio —
si hanno gli svuotamenti dei 3 vani d’ingresso alla
Cappella. Per contro le parti verticali sottostanti
agli archi son divise in metà da pilastri (fig. 4) i
quali, pur essendo identici a quelli su cui gli archi
ricadono, nulla mostrano di sostenere; ed occhi
enormi si aprono tanto nei campi abbracciati dagli
archi, quanto nei campi
I,
che dovrebbero aver
valore di pennacchi (fig. 5).
A tali contraddizioni che interessano questa sia
pur solo apparente struttura, si mescolano contrasti
di espressione anche fra quegli elementi di carat
tere, se così può dirsi, più esclusivamente decora
tivo. Alle scattanti conchiglie poste sui tre ritti
in corrispondenza degli occhioni sovrastano tor
pide volute afflosciate su se stesse; ed alle sussul
tanti incorniciature dei coretti sugli ingressi, so
vrastano cartelle che paiono oppresse da grave
peso (fig. 5 c 8).
Il tumulto di tante e si contrastanti tendenze è
accresciuto dalla instabilità delle superaci. Il pavi-
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