

Fig. 12 - Schema dal bacino tronco dolla cupola
(I corchiotti punteggiati indicano I* cotonato dot tam buro)
solo levigate, la quale, pel contrasto col nero e
lucido marmo della Zona inferiore, vien dall’occhio
attribuita piuttosto alla grande distanza.
Invano in tutto questo interno si cercherebbe un
ben delimitato volume od una sola concreta super
ficie: unica superficie liscia è la volta oltre la stella
centrale, ed è la meno corporea perchè crea un
cielo.
A differenza che nella inferiore, una sovrana
unità di espressione disciplina nella Zona suj)eriore
ogni elemento; ma ogni parte dell’opera anima un
unico terribile, allucinato spirito — di cui la par
tizione a 3, la compenetrazione dei corpi, il cozzo
di sì opposti elementi nella Zona inferiore, il
nascondimento degli organismi statici in entrambe
le zone, la inafferrabile altezza della cupola, sono
particolari effetti —e per cui la materia non vale
più che come espressione di linee di forza.
Onde al vecchio Duomo, tutto concreti volumi e
superfici, la Cappella si lega solo per mirabile
coincidenza di assi. Tal fondamentale diversità di
impostazione si accentua nel contrasto dei mate
riali tra il modesto intonaco del Duomo, chiara
superficie opaca, ed il marmo di cui ogni parte
deH’intemo della Cappella è rivestita, nero e luc
cicante.
Chi
ora
entri nel mite Duomo, più non vi scorge
in fondo l’abside limitarlo con le sue superfici
ferme: ma nell’avanzarsi per la navata, là in alto,
dietro il rilucere della gran vetrata corrusca d’oro,
ei va intrawedendo tutto un mondo fosco e magni
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