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A l a t r a , la tri
w c a lli im p a a tw a g li i
dalla nicchia M ta m ta m (««41 ««. 17)
loquente. In testa alle navate laterali i portali
enormi ammoniscono chi vi si attenti. Per la
scalinata verso lui rigonfia deve l’uomo salire a
fatica fra nere forme incombenti; nè gli appare
là in cima un libero sbocco, ma la piatta volta del
ripiano circolare, come un grave coperchio.
Già di scorcio nel giungervi gli si mostra, e poi
salendo dal ripiano alla Cappella gli si scopre in
tutta la sua vastità la Zona inferiore — caos tumul
tuoso in cui ei non trova punto ove fermare lo
sguardo. Per la gran vetrata ecco apparirgli di testa
la navata maggiore del Duomo: quanto ormai di
stante! Piccoli distingue laggiù gli uomini, attutiti
ne giungono i rumori: da laggiù distaccato egli si
sente, in*baliaora di si diverso e tempestoso mondo.
Voltosi allora in alto, ascendendo dalla grave ca
denza degli arconi del tamburo
su, su,
per la
grande fuga, può
affissarsi infine nella
Colomba
che dalla gloria
di una Zona ultra-terrena gli si
rivela
Kbrantesi sul Santo Sudario.
(Concttua).
H A IIO PASSANTI