

i partenti e il Segretario «lei Partito recò ai volon
tari goliardi l'augurio del Duce, consegnando la
fiamma di combattimento. Lottarono con la « Tre
Gennaio», affratellati alle Camicie Nere; saluta
rono, sulla vetta dell'Amba Alagi. il tricolore vit
torioso; il 5 maggio entrarono in Addis Abeba.
Sacrifici ed eroismi senza nome e senza volto:
un alone di leggenda avvolse il Guf Torino, che
fu battezzato «
il Guf dell'Amba Alagi
». Ed alla
serie di medaglie d'oro che già rifulgevano sul suo
gagliardetto si aggiunsero quelle di Francesco Azzi
e di Adolfo Della Noce.
Poi fu la guerra di Spagna. Contributo di sangue
e di eroi, nel perenne rinnovarsi della giovinezza
fascista: nuovi nomi incisi a lettere di fuoco nel
Sacrario del Guf « Amos Maramotti » : quattro
nuove medaglie d'oro.
E venne questa nostra guerra.
Fanti tra i fanti, alpini tra gli alpini, artiglieri
tra gli artiglieri, i Fascisti Universitari Torinesi
accorsero compatti al servizio della Patria in armi.
A gran voce chiesero il combattimento come pre
mio: e l'ottennero.
Nell'ascesa costante dell'idea, nella continuità
del fatale andare della Rivoluzione, essi, temprati
alla scuola dell'esempio e del sacrificio, forgiati
dall'etica mussoliniana, hanno mostrato tutta la
purezza del volontarismo goliardico italiano.
Lo Squadrismo della vigilia, con tutte le magni
fiche pagine di eroismo, as?*urte a mito ed a leg
genda — e perciò indelebili nello storia — non
muore: la gioventù studentesca torinese di oggi è
degna di quella di ieri.
Lo stoicissimo comportamento all'Ospedaletto di
Notre Dame de la Delivianée del tenente Annibaie
Lovera di Maria, che, con le carni straziate e mar
toriate per due dolorosissime amputazioni, pro
clama di «
aver fatto aurora
/ h h o
». sta a testimo
niare di quale tempra siano i giovani del Guf
Torino. E sul labaro del Gruppo Universitario Fa
scista della nostra città si aggiunsero altre medaglie
d'oro: Annibaie Lovera di Maria e Remo Sehenoni:
complessivamente diciannove. La Rivoluzione con
tinua con i suoi martiri ed i suoi eroi.
E non solo gli studenti universitari putirono così
prepotente la passione della Patria — circa cinque
cento sono state le domande dei \olontari torinesi
— ma tutto il popolo della nostra città ha parteci
pato attivamente a questa ondata di entu>iasmo.
Oltre centomila torinesi, adunati nelle piazze cit
tadine, hanno gridato forte la parola di r-degno con
tro le assurde deformazioni di « Radio Londra ».
circa i pretesi movimenti rivoluzionari... E l'adu
nata storica del 23 febbraio, in occasione del d i
scorso del Duce, in cui risuonò il formidabile tri
nomio Mussoliniano lanciato al mondo: «
l ittoria
-
Italia
-
Pace
ron
giustizia tra i fMi/toli
». rimarrà
memorabile negli annali della storia cittadina.
Il popolo torinese, serrato nei ranghi, si stringe
oggi più che mai compatto attorno ai Fasci del Lit
torio e mentre si sente spiritualmente \ incoiato ai
cinquecento goliardi volontari di tutta Italia in
forza ai Reggimenti di stanza nella nostra città,
tutti in attesa di imbracciare il moschetto, guarda
con incrollabile, assoluta certezza alla primavera
che è vicina.
FAUSTO ALATI