

nrlla lontana periferia delle grandi città sia uno
«lei
me/zi più idonei.
liontana dai miasmi cittadini di ogni genere la
tuniglia dell'operaio crescerà sana e robusta e po
trà dedicarsi alla coltura dell'orto in dotazione ad
n^iii a llod io ; orto che sarà il passatempo preferito
anche dal capo-famiglia rhe. dopo le otto ore di
officina, potrà dedicare ad esso le altre ore libere
.Iella giornata e dei giorni festivi. Non solo, ma nei
periodi di eventuale disoccupazione, potrà procu
rarsi un minimo di reddito, lln grande problema
sociale in tal modo può quindi essere risolto; ma
^e ne risolvono anche degli altri.
In caso di guerra gli abitanti dei villaggi rurali
non devono essere sfollati... perchè lo sono già, nè
devono essere proietti con costosi ricoveri antiaerei,
perchè gli aeroplani nemici non andranno di pro
posito a bombardare località di nessun interesse bel
lico <come invece lo sono le industrie delle grandi
città) e dove l'effetto del panico è diluito al mas
simo. Per questi ed altri motivi ovvii l'istituto di
Torino crede che il suo compito sia quello di svi
luppare al massimo il programma che chiameremo
rurale.
Naturalmente questo indirizzo, che ha già avuto
— come abbiamo visto — notevole impulso, potrà
♦•••ere seguito a pieno solo dopo risolto il problema
cittadino e comunque dopo l'attuale periodo di
emergenza.
Per le necessità cittadine ci si è orientali al fi
nanziamento di costruzioni intensive e semi-inten-
>i\e senza per altro perdere di vista il desiderio vi
vissimo delle classi lavoratrici, desiderio al quale si
informano le direttive del Regime per lo sviluppo
dei villaggi rurali alla periferia della città e che è
sempre stata una aspirazione viva e tenace del no
stro Presidente ing. Devecchi.
Un primo esperimento, realizzato a Testona di
Moncalieri, ha dato buoni risultati e sarà prossi
mamente seguito da un'altra realizzazione a Gru-
gliasco e da una, speriamo molto prossima, più va
sta iniziativa consentita dalla intelligente collabo-
razione del Municipio di Torino.
Il Servizio Tecnico Municipale aveva studiato la
possibilità di creare nella parte nord di Torino un
vasto impianto di orti-giardini e, uniformandosi an
che a (pianto in materia è stato recentemente fatto
in Germania, aveva proceduto allo studio della si-
.•tentazione urbanistica della zona a ciò destinata e
che è stata scelta molto opportunamente nella parte
nord-est della città e su terreno di proprietà mu
nicipale.
L'area presa in esame della superfìcie comples
siva di circa mq. 188.000 è stata suddivisa in 327
lotti della superficie ciascuno di 360 mq., super*
ficie ritenuta i
-ria e sufficiente a soddisfare il
fabbisogno orto-frutticolo di una famiglia-tipo cit
tadina di ceto operaio e che può essere lavorata
normalmente da un operaio nelle ore libere. Su
ciascun lotto sarà costruita la casetta per abitazione
della famiglia operaia, realizzandosi così la costitu
zione di un borgo di casette con orto e giardino.
Le casette sorgeranno in testa alle striscie di ter
reno (vedasi allegata planimetria con l'indicazione
del piami urbanistico rurale) in prossimità delle
•trade di servizio. Una strada alberata, della lar-