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T E A

PEGASO

» di Tullio lancili. — Al­

l'attività del Teatro sperimentale del Guf

abbuino sempre guardato con partico­

lare interesse e viva simpatia perchè ad

essa, per i programmi artistici e cultu­

rali che le sono affidati, è riservato il

compito, di molta responsabilità ma

anche di grande importanza, di prean­

nunciare o, tanto meglio se ciò può avve-

nin\ di esprimere, come risultato di un

salutare e vivace fermento di idee e di

orientamenti, nuovi indirizzi e nuove

forme espressive per il nostro teatro.

Compito che richiede coraggio, ma il

coraggio non può mancare ai giovani, e

che non può essere affrontato con pari

e pur necessaria tranquillità, dalle com­

pagnie che recitano sulle altre scene

perchè non è loro consentito di dimenti­

care le esigenze della cassetta.

La commedia di Tullio Pinelli. • Pe­

gaso >, che già ha affrontato favorevol­

mente il giudizio del pubblico nella sua

forma radiofonica e che ora il Teatro

sperimentale del Guf Torino ci ha dato

modo di ascoltare ridotta per le scene,

non è. a dire il vero, in tale senso rivolu­

zionaria. ma possiede tu ttavia, nella con­

cezione e nello stile che la esprime, un

significato ideale veramente meritevole

di essere rilevato e che basta a giusti­

ficare la sua scelta.

L'autore della « l*ulce d'oro ». anche se

si è valso, con ogni probabilità delibe­

ratamente. di un intreccio molto lieve,

ha. in • Pegaso », chiaramente delineato

dei caratteri, descritto dei tipi, per la

loro eccezionalità interessanti e, intorno

ad essi, ha progressivamente creato una

atmosfera imprecisa e forse perciò meglio

capace di giustificare, di rendere con­

vincente l'idea che

è

al centro della com­

media.

Come abbiamo detto, i personaggi

hanno rilievo, vita, contorni netti e per­

suasivi. Cosi l'ingegnere che da venti

anni insegue il sogno di realizzare la

scoperta, fatta in Persia, di giacimenti

di petrolio, cosi il pugile, che

è

finito,

ma che non sa rinunciare alla speranza

di nuovi trionfi, cosi la signora Allais

che, illudendosi di conoscere le lingue

straniere, immagina di diventare un

giorno la dama di compagnia di una gran

signora.

L'ingegnere, il pugile, la signora Allais

non realizzeranno mai i loro sogni, ma

è sufficiente per dare loro la forza di vi*

vt-rr. una vita grama di stenti e di pri-

vtnoni materiali, l'illusione, l ’inesauri-

biie illusone che il loro miraggio — la

Ctu

mera

di

Belkrofoote

— sarà

un

giorno

realtà.

11

miraggio

che li

sostiene

è la certezza di vincere

e

tanto

grande

è

il

faariao di o n . anche ae concepito

m

n i tante ed impotente attesa, da

riempii* tutta una vita ed

è

tanto con­

tagioso da penetrare,

mmo

a minarne h

T R 0

come il giornalista Sandro Foglia che

casualmente viene a conoscere l ’inge­

gnere, viveva in una più semplice ope­

rosità, lontano da questi fantasmi della

vita oziosamente raziocinanti.

Come abbiamo già accennato, la v i­

cenda della commedia è scarna tanto da

rasentare una pericolosa staticità. l.a pa­

rola dei personaggi è però immaginosa,

ricca, con accenti talvolta veramente

poetici ed esprime con singolare efficacia

i loro pensieri.

Citiamo a tale proposito il persuasivo

sfogo del giornalista, ben interpretato da

Giuseppe liorgianni, quando, con accenti

caldi ed espressivi, parla, per esaltarlo,

del sogno dell'ingegnere che ha fatto

suo ed immagina, nella eccitazione del

momento, l ’inebriante gioia della v it­

toria.

I giovani, volonterosi attori del Teatro

sperimentale del Guf. hanno recitato con

molto impegno. l ‘articolarmente Gino

Gaggiotti, che dello spettacolo ha pure

curato la regia. Ha allestito la scena

Enzo Zenga.

IL CORP i) DI BALLO DELL'OPERA

DI KREFELD AL CARIGNANO. —

Nel quadro degli scambi culturali italo-

germanici l'attività si va sempre più

estendendo con risultati lusinghieri so tto

ogni rapporto. Anche il teatro partecipa

in una forma già discretamente ampia,

ma il cui sviluppo dovrà essere sempre

più attentamente curato, a questa a tti­

vità. L ’intensificare gli scambi nel se t­

tore teatrale porterà ad immediate co­

noscenze vaste masse le quali saranno

poste in grado di conoscere ed apprez­

zare forme di sentire e di espressione

utilissime per una più approfondita co­

noscenza reciproca.

Simpaticamente e molto opportunamente

il Fiduciario del Partito Nazionalsocia­

lista per il Piemonte ha voluto offrire

ai Torinesi la possibilità di conoscere, in

una riuscitissima rappresentazione orga­

nizzata al Teatro Carignano, il Corpo di

ballo dell’Opera di Krefeld. Si tratta in­

fatti di un complesso che vanta nobilis­

sime tradizioni e che rappresenta molto

degnamente la danza germanica cosi

come è coltivata nei suoi maggiori e più

significativi centri artistici.

La rappresentazione straordinaria data

a Torino aveva in programma molti nu­

meri di genere assai diverso, dal ballo

regionale, vivace per ritmo e per poli­

cromia di costumi, alla danza classica

ed alle interpretazioni parodistiche e

burlesche.

Queste ultime in particolare sono state

le più apprezzate dal pubblico che ha

ammirato le qualità mimiche e la forza

di espressione dell’ottimo complesso ar­

tistico.

I

valentissimi esecutori, tra i quali

" ' "

t io

ricordare Hilde Arendt, Anne-

xUoetner, Karl Kern, Walter Ku-

njawsKi, seppero interpretare con pari

maestria tu tti i generi presentati dimo­

strando la versatilità della loro arte sotto

ogni punto di vista perfetta.

Le danze, dirette da Walter Ku-

njawski — che aveva anche curata la

coreografia — ed accompagnate al pia­

noforte dal Direttore dell'Opera Werner

Rkhter-Reichhelm, hanno ottenuto una­

nime consenso e molti applausi dal nu­

merosissimo, scelto pubblico intervenuto

ad ammirarle.

camp.