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fluìmento d'un progresso tutto superficiale,esterno

vfisico che non salverebbe più le ragioni e le esi­

genze deWanima.

Con Carlo Li nati, piacevole guida, felice

discettatore, col suo ragionare composto ed

arguto, attraverso quel tono caldo e cordiale che

vi mette subito a vostro agio, come nel cerchio

d'una conversazione fra amici, si direbbe egli

solleciti anche 1'opinione ed il parere del let­

tore.

Che Linati non ha atteggiumenti e non avanza

affermazioni dogmatiche. Esprime il proprio

avviso, illuminato dalla luce d'un buon senso

antico quasi stimolando l'altrui convinzione, e

senza aver la pretesa che altri lo condivida.

Ed allora il suo discorrere, il suo considerare

diventano strettamente collegati a quel che sono

i dati effettivi, particolari del proprio tempera­

mento, sono un eco ed un riflesso della propria

personalità.

Tuttavia, alla stregua d'un giudizio schietto

e d'una reale, approfondita conoscenza ed espe­

riènza di vita, s'intende subito come egli in­

terpreti ed esprima opinioni che non ci si

attenterebbe di contraddire.

Come quando egli afferma che per la vec­

chiezza il passato, la rievocazione e la me­

moria del passato hanno un inconfondibile

sapore di grata malinconia, e quell'età quasi

soltanto si nutre di tali gioie e memorie.

O quando

,

considerando la voga e la por-

tuta di certe usanze ed abitudini moderne,

la voga del parlare scollacciato la ritiene una

moda: una moda identica a quella di certi

giochi; ma che pur nel suo carattere di gioco,

di divertimento, nella sua apparente dimostra­

zione di disinvoltura ferisce il senso della deli­

catezza del vivere, menoma e sminuisce il senso

della poesia dell'amore; una poesia lentamente

conquistata.

0

quando

,

ancora, indaga e scopre quel­

l'impressione di rinascita, di nuova presa

di contatto permeata di stupore e di fresca,

colma felicità con cui si arriva alla stazione

della salute dopo un viaggio attraverso le tappe

della malattia.

C'è da osservare che qui, a tratti, ritroviamo

anche il Li nati saporoso, gustoso paesaggista,

disegnatore di panorami e di vedute

(La Bassa),

rivelatore dei segreti e bellissimi aspetti della

campagna lombarda, a prima vista, riluttante

a mostrare le sue ricche doti. Ritroviamo

,

in

sostanza, un artista che sa svelare il significalo

più intimo e pittoresco di una terra, di una

pianura

.

la sma nascosta ubertosità e dotisia,

sentendola quasi fisicamente come la manife­

stazione d'una natura congeniale.

La nostra letteratura giovane, in tempo rela­

tivamente breve, ha collezionato molti nomi

nuovi. E stata, in certo senso

,

una rapida mieti­

tura, e se anche in qualche caso la concretezza

e l'importanza dei risultati non sembrò concor­

dare con le promesse, attraverso anni di espe­

rienze e di prove

,

parecchie scoperte e rivela­

zioni si sono affermate positivamente ed hanno

consolidato ed appro­

fondito i p r imi t iv i

connotati. Si consi­

deri, ad esempio, il

progresso di Arrigo

Benedetti. L'iniziale,

originaria toscanità

senza mai smentirsi

ha affondato col tempo

le radici in campi più

densi e ricch.

«fi­

sa

perdere la nota

distintiva di quell'a­

sciuttezza f o rma l e ,

quasi spoglia e disa­

dorna, quel realismo nudo ed essenziale s'è

complicato d'una sensibilità ed accortezza che

delinea gli intimi moti dell'animo con preci­

sione e nitidezza clinica.

Si legga in questa scelta di racconto

Misteri

della città

(edizione Vallecchi, Firenze,

1941)

il lungo racconto

La romanza

che apre il volume

e si consideri la finale scoperta della misteriosità

ed incongruenza dtll'atteggiamento di Ugo; o

meglio ancora

I sogni della padrona.

A primo

acchito si potrebbe parlare d'una nuova incar­

nazione dello psicologismo

,

ma a guardare bene

ci si accorge come Benedetti ha fatto tutt'altro

che rispolverare e rimettere in sesto un vecchio

arnese letterario. È riuscito ad interpretare

morbidi, disorientanti stati d'animo attraverso

la scioltezza e la mobilità dell'azione. Per cui

i fatti, il loro vario configurarsi vanno interpre­

tati in funzione degli intimi, segreti riflessi e

sensazioni che esprimono.

In qualche racconto questo procedimento è

più insh'ito e puntuale, e ci sarebbe da pensare

ad azioni ed atteggiamenti dettati dalla voce del

subcosciente. Ma forse quel dima, quella vibrata

ed aspettante atmosfera die spesso si avverte

in queste pagine

,

quella elettrica suggestione

per essere troppo scoperta non sfocia sempre

in validi ed apprezzabili risultati.

s , «

a t i o