Table of Contents Table of Contents
Previous Page  927 / 1325 Next Page
Information
Show Menu
Previous Page 927 / 1325 Next Page
Page Background

SORGERE E T R A M O N T O RE L SO LE , CREPUSCO L I, AM P L IT U D IN I ,

C A LC O LA T I PER TOR INO (P INO TO R IN E S E )

NB.

Le ore sono date in tempo medio deWEuropa Cen­

trale

(

T

.

M. E . C. ); per averle in ora

legale

si aggiunge

un’ora.

/ dati

relativi al nascere, al tramonto del Sole ed ai cre­

puscoli, sono utili a tutti e necessari a parecchi pubblici

uffici; i

dati

relativi alle amplitudini ortive ed occase sono

utili ai fin i dell'urbanistica.

Dati

tutti che non variano

sensibilmente d'anno in anno, sicché non è necessario cer­

carli di volta in volta sui calendari: crediamo perciò cosa

utile raccoglierli tutti nel diffuso ed importante periodico

del Comune di Torino

(1).

S o r g e r e

e

t r am o n t o d e l

S

ole

. — Poiché le ore del

sorgere e del tramonto del Sole, in uno stesso luogo e per

una stessa data, restano praticamente invariabili nel

corso di parecchi anni, per le piccole oscillazioni della

declinazione solare, si è creduto opportuno calcolare

giorno per giorno (per un anno comune, intermedio fra

due bisestili) gli istanti dei due fenomeni (relativamente

al bordo superiore dell’astro), approssimati naturalmente

al minuto. Dati più precisi, arrotondati al decimo di mi­

nuto, si possono calcolare con le tavole

A

e

B

della nota

successiva.

A

m p l it u d in i

. —

Il Sole, nelle varie stagioni sorge e

tramonta in punti diversi dell’orizzonte. Si dice

ampli­

tudine orliva,

l’arco contato sull'orizzonte dal punto di

Est al centro del Sole che sorge. Si dice invece

amplitu­

dine occaso

oppure

occidua,

l’arco contato dal punto di

Ovest al centro dell’astro che tramonta.

In primavera ed in estate, il Sole

è

nell’emisfero bo­

reale o nord, ossia la sua declinazione

è

positiva, e quindi

le amplitudini, misurandosi dai punti di Est e di

Ovest

verso Nord, sono positive. Viceversa, in autunno ed in

inverno il Sole è nell’emisfero australe o sud, e quindi le

amplitudini sono negative.

E chiaro che quando il Sole passa dall'emisfero australe

al boreale (equinozio (

2

) di primavera) o viceversa

(equinozio d’autunno), esso sorge e tramonta nei punti

di Est e di Ovest: allora le amplitudini sono nulle; ciò

si verifica verso il 21 mano ed il 23 settembre. I massimi

valori si hanno invece intorno ai solstizi (3) di estate e di

inverno

(21

giugno e

22

dicembre), e in tali giorni le

amplitudini variano insensibilmente, perchè le varia*

rioni di declinazione del Sole son piccole.

La determinazione dei valori delle amplitudini richiede*

rebbe altrettanti calcoli di azimut (essendo l'amplit.

complemento dell’angolo azimutale Z) per almeno ogni

grado di dedina«ione del Sole, essendo questa l’unica

variabile nella formola (4) azimutale:

cosZ = — tg

9

tgfc + sin&sec<pseeà

ove

9

=45® 2' è la latitudine approssimata di Pino

Torinese (utilizzabile per Torino e dintorni, dato il grado

«li M. A. Fauna.

Arimttl

« «brasa

éd mie per ami i pmmi

di approssimazione dei dati che si richiede);

h

= —

0

° 16'

è

la distanza del centro del Sole dall’orizzonte, poiché

sia il sorgere e il tramonto, sia le amplitudini, sono rife­

rite al lembo superiore dell’astro anziché al centro;

8

è

la declinazione del Sole.

Nella raccolta delle Tavole Nautiche dell’istituto Idro­

grafico della R. Marina, la Tav. XXXIV dà direttamente

i valori delle amplitudini per qualsiasi latitudine. Basta

dunque prendere i valori per

9

=45° (vicinissimo alla

latit. di Pino Torinese), interpolarli per la declinazione

del Sole,-corrispondente all’istante del sorgere e del tra­

monto, e si ha l’amplitudine cercata, dopo avervi ne­

cessariamente apportata la correzione per il lembo

superiore, risultata di + 0.°3. Questa, aggiunta col pro­

prio segno alle amplitudini positive e negative, ha per

effetto di aumentare quelle e diminuire le australi.

C repu s c o li.

— s<in« dovuti all’illuminazione della

atmosfera per la •«»ti.^3ione dei raggi del Sole quando

questo

è

ancora sotto l’orizzonte. Propriamente comincia

il

crepuscolo astronomico

quando l’altezza del Sole, al

mattino, ha raggiunto i — 18° di altezza, comincia

allora ad albeggiare: le stelle vanno scomparendo lenta­

mente, e quando anche quelle di

1

* grandezza comin­

ciano a scomparire, s’inizia il

crepuscolo civile

(il Sole avrà

raggiunto i — 6°5 di altezza) che dura fino al sorgere

dell’astro. Analogamente, e in senso inverso, si dica per

la sera.

Praticamente il crepuscolo civile s’inizia quando si

comincia a veder chiaro nelle abitazioni ed analogamente

alla sera. Perciò l’illuminazione notturna dei centri abi­

tati (5)

è

regolata sul crepuscolo civile; più che neces­

sario

è

doveroso attenersi a tale regola, perchè non è

raro il caso di contestazioni giuridiche in tema d’investi­

menti (in ore crepuscolari) imputabili al ritardo di

accensione dei fanali alla sera, o all’anticipo di spegni­

mento al mattino.

Il calcolo dei crepuscoli, in generale, è basato sulla

formola L = Ir + (X/ — X) — c. (v. la Nota seguente)

in cui

U =

12—

P

per i crepuscoli mattutini, e 12

+ P

per quelli serotini. P, che è l’angolo al polo corrispondente

all’istante dell’inizio (crepuscolo mattutino) e della fine

(crep. serotino), si calcola con la formola:

cos

P =

— tg

9

tg

8

+ cos

x

sec

9

sec &

nella quale

9

è la latitudine del luogo, S e * sono rispet­

tivamente la declinazione e la distanza zenitale del Sole.

Per il crepuscolo astron.

x =

108°, essendo l’altezza del

Sole

h =

— 18°; e per quello civile z = 96° 30', essendo

k

= —

6

° 30'.

Dunque per ogni giorno bisognerebbe, a rigore, fare

due calcoli di P (per il mattino e per la sera) sta per il

crepuscolo astron. sia per quello civile; peri, dato il

grado di approssimazione che foniamo e In piccola

variazione della dedina«ione solare dal Ruttino alla

sera, è sufficiente un calcolo per sorta.