

naie dovuto alla forte affluenza del pubblico a questo
genere di spettacolo.
Tra i primi — cioè quelli notevoli per la loro
realizzazione — va annoverato
II massacro di Fort
Apachi
del vecchio e sempre m gamba Ford il quale,
ancora una volta, ha dato prova della sua grande
abilità pur tacendo, invece di 1111 grande film com’era
nelle sue intenzioni, soltanto un film grandioso.
Ambientato iti radure e rocce aride e desolate, per
vaso di lunghi silenzi e di improvvisi squilli che lo
rialzano come 1111 corpo stanco che un impeto appas
sionato richiama a nuova vita, il tilm ha. tuttavia, un
suo fascino particolare dovuto, più che altro, all’atmo-
sfera di leggenda in cui sono state ambientate le gesta
della guarnigione di trontiera di cui si narra la stoma
un’atmosfera che, se pure infirmata da un eccessivo
ossequio ad esigenze patriottiche, ha conservato tut
tavia gran parte della sua efficacia anche quando il
film, per la troppo evidente intenzione di tar risaltare
il danno ed il pencolo dello spirito militare spinto
all’eccesso, si scosta dall'analisi psicologica, abituale 111
Ford, per cadere nel propagandistico. Bellissima la
fotografia e magistrale l’orchestrazione sonora; ottima,
anche, l’interpretazione di Henri Fonda, john Wayne,
Victor Mac Lagleti e Slnrlev Tempie.
Notevoli per la loro regìa sono anche 1 film
La
battaglia per la bombii atomica. Pugno di Ferro, Rose
tragiche
e
Fulminati.
Il
primo, di Titus Vibe Miller, racconta l’eroica
impresa di 1111 gruppo di paracadutisti che riesce, con
l’audacia, a tar saltare il treno tedesco su cui viaggiano
1 preziosi documenti scientifici relativi alla bomba
atomica, caduti 111 mano nazista; l’azione, raccontata
con minuzia e grande amore al particolare, si è salvata
infatti dal pericolo della cronaca romanzata mercè
una regìa precisa e scarna che le ha dato l’efficacia
e la suggestività del documentario.
Anche
Pugno di ferro
di R . Rowland deve l’inte
resse che suscita alla sua regìa: il film che racconta,
in sostanza, la solita storia di un pugilatore il quale
da strillone diventa uno dei più acclamati campioni
di boxe, poteva, intatti, cadere nella banalità delle
pellicole del genere se una regìa piena di fuoco 11011
avesse dato all’azione momenti drammatici di vero
grande effetto. Notevole contributo alla nuscita del
film è stato, inoltre, dato dall’interpretazione di
Mickey Rooney, sempre efficace ed incisivo, al cui
fianco si sono degnamente mantenuti Brian Donlewy,
Ann Blyth e James Dunne.
Accurato e preciso fin quasi alla prolissità è. invece,
Rose tragiche:
un film tenebroso che racconta un caso
d’anior materno spinto fino alla morbosità ed all’as
sassinio. La vicenda narra, infatti, come una madre —
se tale st può chiamare la protagonista di
Rose tragiche
— uccida le donne amate da suo tìglio perchè vor
rebbero portarlo via alla sua adorazione. Vicenda
quanto mai artificiosa che soltanto un’ottima regìa
poteva salvare e rendere accettabile: l'opprimente
atmosfera di una Londra ottocentesca e numerosi
momenti misteriosi e raccapriccianti di grande effetto,
sono le sole cose che rendono interessante il film.
Efficace, anche, l’interpretazione di Ethel Barrvmore,
Victor Mature e Peggy Cummings.
L’ ultimo film annoverato tra il gruppo di quelli
notevoli per la loro realizzazione tecnica, è inoltre
Fulminati
di Walsh, 1111 film abile, interessante e ricco
d’episodi gustosi e telici, con interpreti di gran classe:
Marlene Dietrich, Cìeorge Raft e l’incisivo Robinson.
Anche questa vicenda, ambientata in una centrale
elettrica, poteva facilmente cadere nel melodramma
tico con una donna di tacili costumi che sposa un
uomo pur amando l’amico di questi, e la furia cicca
del marito che. a conoscenza di questo sentimento
della moglie, uccide l’amico senza neanche cercare
di sapere si' costui contraccambi quest’amore, il che
infatti non è. L’ottima regia ne ha tratto, invece, un
film frizzante, lepido, disinvolto che si è imposto al
pubblico nella maniera più felice.
Ricchi di soli effetti spettacolari sono, invece.
Il delfino verde
di V. Savillc,
G li avventurieri
di Curtiz
e
Bellezze al bagno
di ( ’«. Sidney: tutti e tre realizzati
con profusi
nezzi, scene grandiose e pittoreschi
episodi.
A vantaggio del primo,
Il delfino verde
si può
inoltre iscrivere un altro punto più significativo di
quanto possono esserlo la ricchezza e lo sfarzo: una
grande maestria tecnica, cioè, che correggendo le inve
rosimiglianze e le forzature di cui il film è purtroppo
prodigo, lo rende accettabile ed anche interessante.
La vicenda, tratta da un romanzo di Elizabeth Goudge,
narra la stona di un giovane ufficiale di marina clic
chiamata nella lontana Cina, ov’egli si trova, la ra
gazza di cui era innamorato al suo paese, vede giun
gere — per un fatale errore — la sorella di questa,
segretamente innamorata di lui c che egli non contrac
cambia affatto. Matrimonio infelice, naturalmente,
tale, però, per i primi tempi soltanto, giacché — ma
questo accade, purtroppo, facilmente nei film c quasi
mai nella vita — a poco a poco la convivenza com
pone i dissidi nella più flautata armonia ed un grande
amore sorge dall’astio e dall’indifferenza di prima.
Esterni grandiosi, fra cui un tremendo terremoto, ed
un’interpretazione lodevolissima sia di Lana Tumcr,
Vati Heflin, Donna Reed che Richard Hart, fanno di
Delfino verde
un film riuscito.
De
G li avventurieri
c di
Bellezze al bagno
poco si
può aggiungere quando si sia detto essere il pnmo un
western
ed tl secondo una nvista cinematografica.
Atton di gndo. scialo di
•
effetti » ed un technicolor
di dieci anni ta per il pnmo —
G li avventurieri è
stato
girato, intatti, nel 1938 —
inquadrano
infatti la vicenda
raccontata 111 esso a cui si aggiungono spari e schiaffi
a profusione, risse collettive c bande scatenate di mal-
tatton che solo il coraggio del solito giovane e bel
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