

necessario avere un po' di cielo ut cuore, ed avere
un po' di cielo m cuore, significa sensibilità, tendenza
alla bontà ed al bello, e difesa contro tutto quanto è
aberrazione.
IVr 1 pazzi dovrebbero servire i ricoveri; per gli
istrioni il 1 ) 1 ) 1 .
Ogni secolo rappresenta una sua espressione d’arte
e di essa non rimane che la selezione di quel che è
degno; non idolatria dunque per un’epoca o per
l’altra, ina rispettoso riconoscimento del prezioso,
ovunque si trovi.
Ricordo di una certa banda criminale che, in tempi
non lontani, arrivò al punto di predire e pretendere
che tutto quanto in arte era stato tatti', doveva sparire
assieme al ricordo dei nomi di quei grandi italiani,
maestri inimitabili che furono e sono onore di questa
tribolata Italia; il Pantheon dell’arte sta ancora ritto,
e a questi filibustieri si è risposto col potere delle
Vestali, che se per via incontravano un condannato a
morte, potevano fargli grazia!
(ili stacciati, e sono in tanti, possono, è vero, asse
rire che ognuno ta quel che vuole — ma è anche vero
che bisogna saper rispettare, e non imporre, e non
offendere l'occhio, e non infastidire le orecchie, come
sanno tare i disturbatori della pubblica quiete, tanto
più che l’esperienza dimostra nulla poter durare quando
viene sacrificato il sovrano buon senso, e che il pub
blici) non deve essere preso in giro con delle linee
d’orizzonte che non sono orizzontali — o con delle
verticali che non segnano il hlo a piombo; e se anche
(vedasi come sono remissivo) nelle arti figurative c’è
qualcuno che tenda alla ricerca deH’orrido. cioè gran
minia, sia, almeno in questo caso, rispettata la legge
anatomica.
A sua volta, se un architetto, cultore della più
spinta tendenza avveniristica, commettesse i reati che
si consumano con tanta sicurezza e stupidità sulle tele
e sui marmi, il suo ponte, la sua casa, o il tempio
rovinerebbero a terra; ecco perchè si guarda bene
dal farlo.
E che dire di quei suoni che ci segano ì nervi
seguendiKi ovunque, senza potercene liberare ?
I componenti di queste bande di pubblica offesa
furono ì precursori dei venti anni, cioè gli artefici
del capovolgimento di valori ed hanno trovato poi,
nei due decenni che susseguirono il loro apogeo, otte
nendo alte cariche, posti di comando, vincendo premi
vistosi, occupando cattedre, ed avvelenando per con
seguenza la disgraziatissima generazione nascente.
II brutto è che costoro, in piena repubblica epura
m i, li abbiamo ancora tra ì piedi, fermi nei loro posti
come le piramidi d’ Egitto, solo perchè hanno saputo
sostituire al fetz dal fiocco nero, magari un berretto
frigio!
Trovare un carattere, lo si sa. è cosa rara! ecco
perchè la dignità professionale va sempre più decom
ponendosi, ecco perchè è solo lo stacciato che trionfa
ridendo sulle purezze di un’anima, e che, calpestando
onesti, sofferenti, scorati ed integri, non permette loro
di trovare almeno un palmo di terreno da cui spiccare
un volo che li porti un po’ più in alto, ove non c’è
più posto per gli impuri, ove si può trovare almeno
uni piccola intima gioia, là dove non si mercanteggia,
là dove non si possono più gettare briciole ai miseri.
Il
martello è uno dei tre simboli socialisti, ma,
tino ad ora non ha potuto battere così forte da far
saltare schegge roventi e benefiche. Aspettiamo!
E ancora si chiede a me cosa ne pensi delle Acca
demie e degli Istituti di Belle Arti italiani.
Su questo argomento, quale ex titolare della cat
tedra di figura in una delle nostre sette Accademie,
e insegnante per trentatre anni, potrei dire con una
certa competenza molte cose se non temessi di tediare
il lettore, dato il campo puramente tecnico; ad ogni
modo procurerò di rispondere brevemente:
Fino all’avvento del fascismo, si camminò con
passo nobile e grave; dopo, con quello dell’oca, natu
ralmente, e questo traballante modo di camminare
dura, purtroppo, tuttora;
On.leMinistro compe
tente, ci vuole coraggio per abbattere e pratico senso
di sapere, per ricostruire.
Ogni scuola tende a creare un buon tecnico, e
perchè ciò avvenga, l’allievo non deve trovare in
gombri di troppe materie di studio; bastano quelle
indispensabili; le troppe materie imposte nelle scuole
d'Arte di oggidì, portano solo alla infarinatura.
Queste Accademie, questi Istituti, nei loro tempi
d’oro, avevano per base di studio i seguenti insegna
menti: Lettere Italiane, Storia d’ Arte, Architettura,
Prospettiva, Ornato, Plastica. Anatomia, disegno di
Figura, Pittura, Decorazione.
Nei brutti tempi che seguirono, le materie di studio
imposte dai nuovi ordinamenti, furono tante e tali
da carpire ore di lavoro preziose e necessarie a quelle
materie che, prime, possono tendere a concreti risul
tati; così anche Minerva ha fatto come gli uomini:
all’elmo chiodato sostituì un altro copricapo, ed oggidì
lo tiene ancora in testa.
Naturalmente in quei brutti tempi nessuno poteva
reagire; alla direzione degli Istituti di Belle Arti veni
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