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Renzo IVzzani ha tatto procedere questo suo

Ansilo ih fuoco

(Edizioni Palatine. Torino - L. 300)

da una

httcrii tigli limici

pubblicata tuor del volume

come invito alla poesia, come introduzione .1 un

mondo riguadagnato. Il messaggio è necessario a

intendere g l’intimi fervori di questi canti, a capire,

come ormai raramente accade, che il doloro nella

poesia può non essere finzione dell arte ma aperta

confidenza deH’amma.

« Non si toccano 1 lidi della Poesia — dico Pez­

zali1 — se non si sono attraversati 1 tempestosi mari

del doloro 0 dell'amore. Il benessere e la quiete sono

già per l'anima 1111 appagamento, illusorio ma saziarne.

La Poesia è sorella della Provvidenza: non visita coloro

che già posseggono la felicità terrena e non trovano

tempo per guardare il Cielo. Essa msegue, ostinata e

prodiga, colui che si nasconde nei propri sogni 0 vive

di essi, 0 li ama, e no fa

sostanza intima e viva,

preparazione di eternità.

Allora la vocazione

alla piK’sia clic era nel

fondo di noi inespressa,

umiliata 0 sepolta dalla

nostra

dimenticanza,

erompo

improvvisa,

ardente, necessaria agli

attimi e ai secoli.

La terribilità di que­

sto dono di vinti è nel

dominio che esso assu­

me sul sangue, sui pen­

sieri. Nulla è più no­

stro: tutto appartiene

allo spirito affocante,

non caduto in noi ina

da noi scaturito.

L amore è superato

dall amore

perfetto;

l’odio si odia ; il doloro

inorgoglisce dello pnv-

pne lagnine; la vita

dimentica che il pane

è necessario e la mano

abbandona il

por cogliere il

Non è l’irreale: è l’anima che vivo dello sue estremo

realtà, insofferente di contaminazioni umane.

(ili uomini guardano al poeta come a cittadine

di una patria distrutta. Invero 1 poeti sono angoli

caduti che risalgono 1 Cieli animati dalla sola speranza

di altezza. Dalla loro solitudine vedono rimpicciolirsi

le passioni, le coso perdersi nel nulla.

L'uomo che è nella fiamma non ha pensiero per

le ceneri: egli è vivo per alimentare di sò il fuoco chc

lo consuma: 0 non ha età, non ha tempo.

Il

poeta non coglie la derisione che lampeggia

nello sguardo di tutti perchè egli è il solo che non la

meriti. Non ha paura della morte porche sa che nulla

si spezzerà nel volgere del suo divenire. Non teme

l'ombra perchè egli porta con sò la luce che gli basta.

E casto perchè il peccato lo umilia; è puro perchè

Ila il pudore dello trasparenze: è coraggioso perchè

l'innocenza 11011 può

temere l ira e l’ini­

quità.

Inseguitelo pure,

ora. quest’ uomo. Apri­

tegli il cuore con la

vostra lama più fredda

affilata silenziosa; egli

cadrà senza morire.

Spog liate lo , mettete

l'unghia su ciò chc è

suo, frodatolo della

mercede d ’ operaio ,

volgete a credito il

debito che avete con­

tratto con lui, dimen­

ticate la vostra insop­

portabile riconoscenza,

impoveritelo di tutto:

egli rimarrà ancora il

signore di una smisu­

rata ncchezza.

Le cose che gli

avete tolto erano belle

e preziose quando era­

no sue: nelle vostre

mani sono immonde,

livide, opache, ripu­

gnanti. Ne sentite l’or-

frutto

fioro.

Evangelio» Alciati: Ritratto di Renzo Pezzani.

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