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Colonia marina municipale a Loano, settembre

1947

(turno maichile).

poi, vennero designati ad amministrare, in Giunta, la

XVI Divisione Assistenza e Beneficenza, alla cui com­

petenza amministrativa sarebbe stata assegnata la sini­

strata

Colonia di Loano.

Si era agli inizi della nuova vita democratica ita­

liana: la tragedia — passata cosi rudemente sulla

nostra terra — si perdeva tra le foschie di un dopo­

guerra incerto: tutto era da rifare, da riorganizzare, da

ricostruire: tra 1 moncherini delle città distrutte, tra

la polvere e le rovine ammassate ovunque, sembrava

che un’invincibile apatia imprigionasse anime e cuori,

forse ancora allucinati dalla fiamma dell’ ultima de­

flagrazione.

Era necessario scuotere le energie, aguzzare vo­

lontà ed ingegno, lavorare, lavorare sodo, senza tregua,

per dare l’esempio, per scuotere gli spiriti amorfi ed

incitare alla ricostruzione. La

Giunta del Comune di

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orino,

nonostante i suoi possibili difetti ed 1 suoi

errori eventuali, bisogna riconoscere che 11011 si lasciò

vincere dal classico « male del dopoguerra

»,

e lavorò

— nei suoi membri senza eccezioni — con la massima

energia, con il più encomiabile buon volere.

La

Sedicesima Divisione Assistenza e Beneficenza

è

uno dei servizi più delicati ed impegnativi del Co-

mune: è il grande cuore pulsante della solidarietà cit­

tadina, ad intimo contatto con i più reconditi dolori

che nasconde la Metropoli dietro la sua falsa ribalta

di cristalli e di luce. Nei locali di via Lagrange conver­

gono 1 diseredati dalla Fortuna, i rovinati dalla guerra,

1 disoccupati, 1 tisici (e sono numero preoccupante) :

ivi converge l'autentica

miseria popolare, la sofferenza,

la fame, la disperazione, la pazzia... E ben si comprende

come siano da scegliersi gli impiegati ed i dirigenti

di un servizio richiedente doti non comuni di cor­

tesia, di umana pietà, di sensibilità sonale, di intuito

psicologico, comprensiva pazienza.

Gli Assessori dell’ Assistenza, di cui massima dote

c l’estrema sensibilità sociale, adempiono con slancio

alla loro difficoltosa missione, senza badare a limiti di

tempo ed a dispendio di energie.

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Tra i primi problemi di cui i nostri Am­

ministratori dell'Assistenza si occuparono a

tondo, vi tu quello delle Colonie. E, trala­

sciando di accennare all’organizzazione della

Colonia Diurna Fluviale,

è bene illustri bre­

vemente il valore dell’opera fattiva che

tutti.

Assessori, Funzionari ed Impiegati della XVI

Divisione, Funzionari dell’ igiene di Torino,

hanno prestato, 11011 badando a sacrifici di

orario e di fatica — per compiere il miracolo

— a prima vista impossibile — di trasfor­

mare con rapidità le mura rimaste fortuna­

tamente 111 piedi — della vecchia Colonia, in

una nuova Colonia Marina che potesse an­

cora accogliere i figli dei bisognosi torinesi nel

benefico abbraccio del sole rivierasco.

La Colonia — come già dissi — è composta di tre

padiglioni maggiori e di altri minori. Essa conteneva

— nella sua massima capienza — cinquecento piccoli

coloni: ma dopo la parentesi bellica la situazione era

mutata assai: di tutti 1 padiglioni non restavano che

i muri, di tutto il ricchissimo e vario materiale del

valore presente di decine di milioni di lire, ben poco

si era salvato. Parco e giardini incolti avvolgevano 1

tre editici 111 uno spettacolo pietoso. Ebbene, in poco

più di un anno il miracolo tu compiuto, furono rior­

dinati e ricolmati 1 giardini, si provvide a far riparare

uno dei due grandi padiglioni per i bambini, che ri­

prese il magnifico aspetto di prima (14.000.000 di

spesa rimborsabili dal Gemo Civile); con veri miracoli

di acrobatismo tattico si potè ottenere la sostituzione

di una ingente parte del materiale rubato, e a fine del

mese 111 corso (la notizia è giunta qui ora) il Genio

Civile riprenderà il lavoro per riattare gli stabili an­

cora inabitabili. Ad ogni modo già dall’anno scorso

la Colonia incominciò a funzionare secondo la ca­

pienza del 50°0 dei Kxrali. ospitando fino ad oggi,

complessivamente

millecinijuecento piccoli coloni com­

presi in sei turni estivi ed una stagione di colonia invernale

con scuola all'aperto.

Funziona la Colonia di Loano per merito degli

Assessori all’ Assistenza che hanno dato tutta la loro

anima per tarla funzionare, coadiuvati dai Dirigenti

in loco la Colonia stessa, dalle maestre, dalle vigilatrici,

dai bagnini, dagli uomini di fatica, dagli impiegati

dell’ Assistenza e Beneficenza, dai funzionari sanitari

dell’ igiene di Torino; la Colonia funziona nel padi­

glione ricostruito 111 iindore di marmo e di linoleum:

ne è responsabile l’ Assessorato dell’ Assistenza; la din-

ngono 111 loco il dott. Macotta (non se ne dolga se

contrariamente alla sua insistenza 1111 permetto citare

il nome) od in sua sostituzione la dott.ssa Quarello,

con la collaborazione della Segretaria: ed in effetti

questi due funzionari del Comune hanno un’autentica

capacità in merito, ed una pratica, in tale specifico