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Altri scritti pregevoli, ancora di contenuto sto­

rico, condusse il Cabrarlo, come la

Storia

«/i

l'orino

assai istruttiva per chi voglia conoscere le vicende nel

tempo della nostra città, quella di Cellieri, die contiene

le prime rivelazioni particolareggiate suH’organizza-

zionc delle Società popolari nelle repubbliche del

Medio fcvo e studi sul dialetto piemontese, le

Cronache

dell'avita Usseglio ed altre ancora. Notevoli sono pure

le biografie, quella di Carlo Alberto, di cui già di­

cemmo. del Conte Rosso e altri principi, prelati e

uomini di Stato piemontesi, letterati, quali il T?sso,

le vicende genealogiche di famiglie nobili e memorie

araldiche.

Tra le opere di carattere economico si impone

L'economia politica ilei Medio Uro.

in tre volumi, dai

critici considerata il suo capolavoro. In essa è special­

mente rimarchevole il modo cimi cip è svolta la trat­

tazione, in quanto, prima di esaminare le condizioni

economiche propriamente dette, sono analizzate a

tondo e a vivi colori le condizioni politiche (tendi,

gerarchle, ordinamenti, chiesa, ecc.) e quelle morali

(idee religiose, usi e costumi, lettere, arti, ecc.) dell età

di mezzo, indispensabili a conoscersi per ben capire

le prime. Interessanti vi sono pure le tavole sul valore

delle monete medioevah, il potere d acquisto delle

quali è ragguagliato con quelle del suo tempo, prima

col ridurle ad uno stesso denominatore, il fiorino di

Firenze, poi con l’esame del « quantum » di frumento

che un’ unità monetaria poteva fornire. Quest’opera,

che aleggia a grandi sentimenti liberali, tu tradotta

in varie lingue, ebbe cinque edizioni e molti imitatori,

specie all’estero, del metodo che l'informa.

Altro lavoro insigne di contenuto storico-econo­

mico è

Della schiavitù e del servaggio,

studio denso di

erudizione e quasi filosofico sul l’evoluzione di codesti

istituti nell’antichità, medio eco e tempi moderni. Di

piccola mole, ma ragguardevole per le idee racchiuse,

è qucll’altra.

Condizioni economiche d'Italia ai tempi di

Dante,

in quanto l’esame delle stesse spande luce sul

medesimo « Divino Pix'ma •. costituendone quasi un

commento. Su vari altri lavori politici e giuridici non

è possibile soffermarsi.

Tra gli scritti di Luigi Cibrano di carattere stinta­

mente letterario si ricordano le

S o velie,

di argomenti

ispirati a fatti storici e a leggende alpine delle sue

patrie vallate e so tìnse di dolce malinconia, articoli di

critica estetica e le varie raccolte di poesie:

Rnggi

dell'anima,

I

ersi in vita e in morte di l'eresina Cihrario

George. Fiori d'autunno. Fiori d'inverno.

Versi tutti, quelli

del (librario, eleganti, gentili, armoniosi ed elevati di

concetto, classici, in una parola, e degni di stare accanto

a quelli dei grandi maestri. E se la sua intelligente

attività di statista ci denota il suo ardente amor patrio

e la sua grande rettitudine e fermezza, se la sua opera

di studioso ci dicono la vastità della sua dottrina, la

pazienza infaticabile e il giudizio acuto e ‘ icuro della

sua niente, la sua qualità di poeta, come espressione e

rivelazione del mondo interiore e della natura morale

dell'uomo, ci parla di un’anima nobile, ricca di affet­

tività che. pur tra le cure dei pubblici uffici e tra gli

studi profondi e severi, amava, quasi a riposo e con­

torto. estraniarsi e rifugiarsi nelle sfere superiori

dell’ Arte.

Fu il Cibrario, a quanto ci lasciarono scritto coloro

che lo conobbero ed amarono, semplice e benevolo

nei modi, elegante ed interessante nel discorso, che

spesso condiva di schietta arguzia, di fervente senti­

mento religioso

(Si

Deus

intersit

— purché Dio sia

presente — era la sua « impresa, come

Cogitavi dies

antitjuos,

il suo «ex libns ». che compendia il suo credo

di studioso del passato), di tatto squisito, temperato

nelle opinioni, seppure aspirasse a progressive riforme.

La sua figura, per il contributo da lui dato alla causa

italiana quale consigliere tra i più liberali di Carlo

Alberto, ispiratori collo Sclopis, il Giovannetti e il

Balbo dello Statuto, fautore dell'intervento nella guerra

contro la Russia del 54 e collaboratore del Cavour

nella preparazione della campagna del

S

9

,

come vol­

garizzatore profondo e coscicnzioso della storia del

suo vecchio Piemonte, deve essere ricordata, per un

doverono senso di giustizia e verità storica,

111

questo

primo centenario del

1X4N,

che si celebra a Torino,

antesignana del movi mento di indipendenza ed unità

d'Italia, e deve avere il suo posto d’onore nell'eletta

schiera di quanti lavorarono, combatterono e soffer­

sero per l’idea del Risorgimento italiano.

CESARE BIANCHI

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