

F I GURE DEI . R I SORG I MENTO
LUIGI CIBRARIO
Vecchia Torino 1820,
semenzaio di generosi cuori
e nobili intelletti anelanti
agli ideali di libertà ed unità
d’ Italia, che il canto appas
sionato dei poeti, la parola
serena degli storici, i principi
della Rivoluzione dell’ 89,
avevano reso sacri ed ine
luttabili. Siede sul trono di
Sardegna 1111 vecchio mo
narca, Vittorio Emanuele I.
buono ma ligio alle istitu
zioni del passato e troppo
tardo a concedere quelle ri
forme sociali, più consone
ai tempi mutati, che il mal
contento popolare a gran
voce reclamava. E in Piemonte fa proseliti la Car
boneria, che porterà ai disgraziati moti del 2 1, e si
comincia ad aspirare ad una costituzione foggiata sulla
francese o sull'inglese, e si fantastica su di una santa
guerra di liberazione contro l’ Austria, e gli sguardi e
le speranze dei patrioti sono appuntati verso il giovane
principe di Carignano. Carlo Alberto, il quale, nel
l'adolescenza, aveva respirato il clima napoletano e che,
pur nel comprensibile riserbo impostogli dalla sua
posizione, porgeva orecchio ai voti e ai progetn dei
liberali.
Il
14 di marzo di quell’anno grande avvenimento
a Palazzo Cangnano: nasceva colui che sarebbe stato
il pnmo re d'Italia, Vittorio Emanuele II; e 111 questa
fausta circostanza un giovane poeta rivolgeva all’au
gusto padre un’ode vibrante
di fervidi accenti di patriot
tismo e di fatidiche profezie
sui destini d’ Italia, nella quale
così era cantata la « nascente
speme d’ Italia»:
O
generoso,
t>
antico
Sangue de' Filiberti!
—
.4
te
[commesso
È d'Italia il destili: qual astro
[
amico
Domator di procelle
Ogni popol t'ammira e te
lprimiera
Delle italiche stelle
Rammenta ognun, mentre a
[splendor
<t
cari
Augura un dì, in cui non fia
|
la sera.
Gradì la lirica Carlo Alberto, in quanto essa suo
nava come conferma ai suoi futuri disegni, e ne volle
conoscere l’autore, nel quale intravvedeva una torza per
la loro realizzazione. Il giovane cantore era Luigi
Cibrario, l’ uomo che un giorno avrebbe ricoperto le
più alte cariche politiche del Regno Sardo-Piemon
tese e si sarebbe acquistato, ci>i suoi studi, un posto
eminente fra gli storici ed economisti del secolo, e
quest’ incontro fu il primo legame di un vincolo che
si protrasse fino alla morte dcll’infelice promotore
del Risorgimento italiano.
Era nato Giovanni Antonio Luigi Cibrario il
23 febbraio 1802 a Torino, da Giambattista, notaio,
che lo lasciò orfano a sedici mesi, e da Maddalena
Boggio. La famiglia, oriunda di Usseglio, in valle
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