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di una nuova legge organica per le Casse di Ri­

sparmio, cui si addivenne nel 1888 (15 luglio), fautore

maggiore il Consigliere Marchese Cesare Ferrerò di

Cambiano, che fervido di studi, relazioni, promotore

di congressi, suscitò l’interessamento sull'importanza

delle istituzioni e la necessità di rinnovate disposizioni

di legge per il loro funzionamento.

La Cassa di Risparmio di Torino intanto attraverso

continue prudenti modificazioni statutarie aumentava

il suo raggio d’azione nel campo creditizio, diven­

tando 1111 fattore di sviluppo per tutto il Piemonte.

E di questo periodo l’iniziativa, antesignana di tanti

odierni provvedimenti sociali, del concorso della Cassa

di Risparmio alla fondazione della Cassa Nazionale

di Assicurazione per gli infortuni degli operai sul la­

voro, assumendo oneri di gestione e anche oneri di

corresponsioni in proprio.

Più tardi la Cassa appoggiava pure l'istituzione

della Cassa Nazionale di Previdenza e successivamente

della Cassa Nazionale per la Maternità, con conferi­

mento a carico del bilancio 1898 di un contributo di

ben L. 100.000 ed assumendone il servizio a titolo gra­

tuito e senza alcuna indennità o rimborso di spese.

E così 1 depositi erano intanto saliti alla fine del

1888 a L. 48.342.000 ripartiti su 81.874 libretti.

ir ir ir

La Legge del 1888 sul riordinamento delle Casse di

Risparmio era premessa per l'evoluzione e progresso

delle istituzioni e pure la Cassa di Risparmio di Torino,

pur sempre prudente ncll'accoglicrc innovazioni, con

nuove modificazioni al suo ordinamento statutario

allargò la sua sfera d azione sia nel campo della rac­

colta dei depositi quanto in quello creditizio.

È da questo periodo che rifulge l'opera, continuata

per tanti anni, del Consigliere Marchese Cesare Fer­

rerò di Cambiano, allora Direttore di contabilità.

Nel 1901 la Cassa aveva raggiunto L. 56.300.000

di depositi e aveva già un fondo di^riserva di lire

12.087.000.

Nel 1903, compien­

dosi il primo cinquante­

nario dell'autonomia, il

Consiglio approvava co­

spicue elargizioni di bene­

ficenza, che già da qualche

anno la Cassa era usa fare

in sede di approvazione

di bilancio e sin d'allora

veniva stanziata la cospi­

cua somma di L. 700.000

per la questione ospeda­

liera della Città di Torino,

che soltanto qualche de­

cennio più tardi poteva tro­

vare attuazione adeguata.

La sua azione nel campo creditizio si sviluppava

sempre più, sicché l’istituto, ormai importante fattore

dello sviluppo economico della regione, richiedeva una

maggior sfera d’azione e pertanto si accentuava l’op­

portunità di estenderne l’azione previdenziale, favo­

rendo la raccolta dei risparmi anche fuori della Città

di Torino.

Tale iniziativa era già affiorata nel 1891 al momento

della crisi della Cassa di Risparmio di Chicn e si

realizzò nel 1907 allorché si aprirono parecchie Suc­

cursali e fra le prime: Chieri, Moncalieri, Poirino,

Cuorgnc, Rivarolo, Pont Canavese, Chivasso, Cre­

scemmo, Caluso, Trino, Caselle, Ciric, Lanzo, Avi-

gliana, Bussoleno, Oulx, Susa, Carmagnola, Racco-

nigi, Cavallermaggiore.

Tale azione non fu sottomessa a ragioni di carattere

economico anche laddove la convenienza di aprire

succursali era meno appariscente e certo invece l’onere,

cosicché in pochi anni l’azione della Cassa di R i­

sparmio di Torino si estendeva in tutto il Piemonte

ed anche in Comuni parecchio distanti dalla città.

La Cassa di Risparmio di Torino registrava così

alla vigilia della prima guerra mondiale depositi per

ben 18.,

...0111

circa, ripartiti su 2 17 .119 libretti.

La guerra trovò la Cassa di Risparmio ben pre­

parata a fronteggiare le inevitabili ripercussioni e dif­

ficoltà. Il panico che pervase i depositanti alla vigilia

della guerra fu egregiamente fronteggiato ed il tem­

pestivo decreto sulla moratoria fu applicato con la

massima larghezza.

Ben presto la Cassa ricuperò quanto in pochi giorni

di panico era stato ritirato dai depositanti, che dal

pronto soddisfacimento delle loro richieste confer­

marono sempre più la loro fiducia nella istituzione.

La Cassa contribuì largamente all'azione del Te­

soro dello Stato collaborando 111 proprio ed attraverso

sottoscrizioni fra la clientela ai collocamenti di emis­

sione di titoli del Debito pubblico per cifre che oggi

sembrerebbero irrisorie, ma allora molto importanti.

In tale periodo venne rallentata un po' l'azione nel

campo creditizio privato,

cui tuttavia la Cassa par­

tecipava

indirettamente

attraverso l'opera del Con­

sorzio Sovvenzioni su

Valori Industriali, istituito

nel 1915.

Sempre maggior svi­

luppo assumeva l'interven­

to della Cassa nel campo

dell'assistenza av ile e nel

1927, nella ricorrenza del

primo cnitenano, le elar­

gizioni di beneficenza e

per opere di pubblica

utilità, raggiungevano la

cifra di L. 27.848.000.

Galkrk <M I» piaao M Salone.

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