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1 8 2 7

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1 9 2 7 - 1 9 4 8

Illustrare su questa

Rivista del Comune

la

Cassa

di Risparmio di Torino

può sembrare atto di va­

nità. quale quello di chi m compiace esibire all'altrui

ammirazione le proprie ricchezze. Ma così non è.

Il

Comune

ha diritto di essere orgoglioso di ricordare

che la

Cassa di Risparmio di Torino

trae le sue

origini da atti amministrativi proprii.

Molto materiale si conserva negli * Archivi muni­

cipali » al riguardo e sovente compaiono e si ripetono

nomi di cittadini responsabili e premurosi soltanto del

benessere dei loro amministrati. Nomi che, anche se

dimenticati o ignorati i meriti, 1 torinesi d oggi cir­

condano per tradizione sentimentale di rispetto rive­

renziale.

Il primo atto ufficiale riguardante la Cassa di R i­

sparmio risale al

4 Luglio 1827,

data dell atto di

fondazione, benché le origini ed inizi possano riscon­

trarsi già 111 atti del 1795.

In tale atto intatti il

Corpo Decurionale

preoc­

cupato della situazione debitoria della Città di Torino,

che

avendo 111 ogni tempo soddisfatto i suoi creditori colla

dovuta esattezza, ha stabilmente fondato e mantenuto

costantemente illeso il prezioso suo credito

(1). istituiva

la

Cassa de’ Censi e Prestiti ed annualità,

allo

scopo di estinguere con mezzi straordinari l’elevatis­

simo (!) debito di lire piemontesi 3.265.000 (2).

Scopo della Cassa de Celisi e Prestiti era quello

(1) La mat’i'ior parte delle nocino eontcnute ncH'ankolo sono state

stralciate dallaciuraia e minuziosa monografia di (iiulio Fenottlio

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edita

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(Tip Eredi Botta) dalla l assj di Risparmio per solennizzare

il

1" Centenario dalla Fondazione.

(2)

Dal Manifesto della Città di form o per la istituzion e della l a>%a

de' Censi e Prestiti (I

7

V<)

Cir».a L. it t.20 (d'alloraj

di assicurare restinzione dei debiti della Città di To­

rino, provvedendovi con una amministrazione sepa­

rata e ricorrendo ad una emissione di obbligazioni, si

direbbe oggi, in torma di liuteria, con ammorta­

mento ripartito in annualità.

Nell'ampia discussione che deve aver preceduto

l'istituzione della Cassa de Celisi e nelle cure ammi­

nistrative che accompagnano la sua vita nei tempi

difficili che intercorrono dal 1795

1X16, affiora il

pensiero dei probi Amministratori sull'opportunità di

aprire una Cassa di Risparmio (Memoria del Sindaco

Conte Provana del Sabbione, 1797). tinche nel 1816,

dopo la restaurazione monarchica, nel manifesto della

Città di Torino che ristabilisce la

Cassa de’ Censi,

Prestiti ed annualità

viene per la prima volta sta­

bilita la facoltà di raccogliere risparmi (art. XIII - para-

grati» 4):

impiego di picciolo somme, da restituirsi quando

che sia, con li proventi a moltiplico.

Non risulta però clic

la Classa de’ CTelisi si avvalesse di tale facoltà.

Intanto nuove idee premevano, iniziative realizzate

od in via di realizzazione di altri paesi e regioni d’ Italia

richiamavano l'attenzione degli studiosi di economia,

degli Amministratori della città e così si perveniva

per iniziativa del Conte Provana di Collegno alla

proposta di fondazione di una Cassa di Risparmio e

alla realizzazione del suo stabilimento con la

Notifi-

canza

del 4 luglio 1S27.

L atto di fondazione si nchiama per l'appunto alla

facoltà di raccogliere risparmi,

a moltiplico,

di cui

al sopra richiamato manifesto del l” settembre 1K16

che ristabiliva la Cassa de’ Censi e Prestiti.

Po*ono forse far sorridere oggi le limitazioni, la

prudenza, direi la timidezza, la preoccupazione che

circondavano la iniziativa, il cui principale scopo era