Table of Contents Table of Contents
Previous Page  613 / 729 Next Page
Information
Show Menu
Previous Page 613 / 729 Next Page
Page Background

/ione se non due secoli dopo il Mille! Torino stessa,

elle verso 1 anno 1 100 non arrivava ai sooo abitanti,

aveva le strade così poco in ordine, die per le vie

stesse andavano vagando gli animali di ogni specie.

Si vede dunque che il problema della pavimenta­

zione delle strade, non sorse nella mente dell'uomo

se non dopo che il progresso nelle arti, nelle scienze,

e specialmente nei commerci e nei traffici, portò a

studiare la risoluzione del problema in riguardo ai

trasporti ed alla dislocazione da una città all’altra,

movimento dovuto appunto all'incremento avuto dal

commercio ed alla conseguente necessità del trasporto

delle merci e delle persone. Si vede quindi che com­

mercio, trasporti e comunicazioni, sono tra loro ter­

mini correlativi, e si desume anche quanto le comu­

nicazioni siano cosa importante per la prosperità pub­

blica. E invero la quantità e rapidità degli scambi

che costituiscono il commercio, non solo tra popolo

e popolo, tra nazione e nazione, ma anche tra i di­

stretti di una stessa città, poiché il costo del trasporto

può influire a crescere o diminuire il valore della

merce.

Queste merci intatti arrivavano essenzialmente nei

porti delle Repubbliche marinare, Venezia, Genova,

Anialti, ecc. e dovevano essere trasportate nelle varie

regioni, se non addirittura oltre 1 contini, 111 altre

Nazioni.

Col movimento delle merci, crebbe anche la ne­

cessità di spostamento degli uomini interessati a questi

commerci, e poiché in ogni tempo, l’uomo ha sempre

cercato di migliorare 1 suoi affari non disgiungendo

anche le comodità personali per lo svolgimento di

questi lavori, ecco sorgere il problema di rendere il

meno difficoltosi e disagevoli i viaggi. Una causa

importantissima che influisce sulle comunicazioni, é

data dalla costruzione e dallo stato delle vie e delle

strade, tanto che le antiche condizioni dei trasporti,

sono andate sempre mutando, ed ogni Nazione sente

continua la necessità di migliorare quoto stato, perché

la vita dei popoli é analoga a quella degli individui

che li compongono, sempre cioè m cerca di miglio­

ramenti.

Attraverso vari studi ed esperimenti si esamina­

rono via via diversi sistemi di pavimentazione, se­

guendo naturalmente 1 progressi della tecnica relativa

ai trasporti, alla locomozione, ed alle applicazioni dei

nuovi ritrovati e dei nuovi materiali applicabili alla

pavimentazione e manutenzione stradale.

I

pavimenti possono essere a lastricato, ad acciot-

tatolo, a blocchi di legno, ad asfalto, a Mac-Adam, ecc.

I

pavimenti a lastre di pietra sono più costosi di

quelli ad acciottolato, poiché 1 ciottoli si ricavano dai

fiumi o dai torrenti, mentre le lastre o blocchi devono

essere tratti dai giacimenti in montagna (cave), tagliati,

scalpellinati, sagomati, e trasportati da luoghi anche

distanti, mentre che i ciottoli si trovano lungo le

sponde dei fiumi che corrono presso le città, o nei

torrenti. Il lastricato deve essere lavorato e sistemato

dagli scalpellini, mentre che i ciottoli che formano

il selciato, pur richiedendo una certa abilità negli

addetti alla loro posa, dànno solo il lavoro di essere

collocati e sistemati 111 modo opportuno.

I

pavimenti romani erano in pietra greggia che

resiste più a lungo, e per le regioni situate nella parte

centro-meridionale, data la relativa vicinanza di ter­

reni di origine vulcanica, generalmente venivano usate

pietre di questo tipo, come anche ora in alcune località

e paesi di quelle regioni.

A Torino si sono ben conservati selciati romani,

scoperti

*osuolo. a causa della terra ammucchia­

tasi sopra, sia per negligenza o indigenza del Comune

che in passato, era sempre gravato di balzelli di ogni

genere per fornire denaro per le guerre. Torino venne

ben dopo altre città a provvedere alla selciatura delle

strade, poiché a Milano (cita il Promis a pag. 184,

capo V ili, opera citata) «sin dal secolo V ili laudavasi

il pubblico selciato, a Firenze lastricavansi nel 1237 le

vie sino allora ammattonate ».

Nel 1X34 1 Russi tentarono 1111 esperimento, a

Pietroburgo, di pavimentazione con prismi esagonali

di legno, aventi cm. 30 di altezza, cm. 15 di larghezza

e cm. 20 di lunghezza, alcune strade. D o p i questo

esperimento, seguirono gli Inglesi, che però ne tras­

sero le seguenti deduzioni:

1) per le pavimentazioni 111 legno occorre un

tondo che non ceda;

2) il legno prescelto a tale scopo deve essere

molto torte e stagionato per evitare 1 movimenti;

3) occorre che i blocchetti siano

tutti

uguali.

Anche 111 Francia si tentò 1111 esperimento di pavi­

mentazione, 111 legno, di alcune contrade, unendo in­

sieme 1 blocchi con calce, cemento e sabbia. Questo

tipo pareva molto resistente, ma non ebbe la prefe­

renza perché anzitutto molto costoso, e poi per la

difficoltà di trovare il legno adatto e resistente, ed

infine perché l’azione del caldo e del freddo lo gua­

stava troppo facilmente.

Anche a Tonno si fecero espcnmenti con blocchi

u