

campo loro data da numerosi lustri di attività svolta
nella stessa Colonia di Loano prima ancora ddl'ultimo
eccidio mondiale.
Ho visto durante il mio breve soggiorno quaggiù
al terzo turno di settembre 1 centoottanta piccoli
ospiti, sono stato tra di loro ed ho potuto, a mio agio,
constatare la pulizia scrupolosa degli abiti e delle per
sone, dei lettini, delle pareti, dei pavimenti lucidi
come specchi; ho visto l’espressione soddisfatta dei
bimbi, la pazienza e la capacità pedagogica delle vigi-
latrici, l’abilità dei cuochi, l’attività delle donne di
servizio, la rude opera dei bagnini e degli uomini di
fatica; ho assistito agli abbondanti e ben confezionati
pasti dei piccoli ed ai loro bagni effettuati sotto la
rigida sorveglianza dei bagnini e delle vigilatoci; ho
parlato a lungo con l’affabile Direttore ammirando il
suo sistema pedagogico: sistema evoluto e libero che
pone il piccolo colono nella posizione di « credersi »
autonomo ncll’agirc (mentre invece la \igilatrice lo
segue non vista, pronta ad arginare con immediata
«contromossa» psicologica le fanciullesche deviazioni
del fanciullo): libero di agire di fronte alle sue per lui
enormi responsabilità, di fronte a se stesso, ai suoi
superiori ed ai suoi compagni; e questa libertà che a
volte si avvicina all «autoeducazione ». serve a dare
all’animo infantile la sensazione di una personalità
che è in lui e che gli impedisce di rubare il confetto
al compagno (perchè 5»i chc il rubare è male), di infa
stidire il più piccolo, di dire bugie, di commettere,
insomma, quegli atti che sono peccatucci d’infanzia,
atti chc se gli venissero impediti con ordini e minacce
lo alletterebbero nella suggestione del frutto proibito.
Altro « sistema » applicato dalla pedagogia del Diret
tore, e chc serve — a mio parere — enormemente per
immettere 111 ogni animo infantile il senso della soli
darietà sonale, è quello... della socializzazione dei con
fetti c dei doni chc giungono da casa: qui non esiste
la... proprietà privata: quello chc è di uno è di tutti:
efficace lotta contro l’egoismo!
Ho parlato con alcuni bambini: il piccolo figlio
di un Capo Divisione del Municipio, il rampollo di
un onesto cassiere pure del Comune ed un ragazzone
solido c prosperoso, vanto del padre
vedovo, salanato inserviente di una
Divisione Municipale. Essi sono felici,
sereni: espressione di salute e di gioia
(l’infermcna è vuota) : comprendo come
gli ospin si affezionino al Direttore: per
loro è un padre: a parere mio nessuno
potrebbe dirigere meglio di lui la Colonia
perchè egli assomma in sè queste rare qua
lità:
medito
di qualifica,
pedagogo
di voca
zione,
padre
di temperamento: e questo
dico per necessità di una dovuta con
statazione.
Ho intervistato pure la dccatia delle vigilatrici, già
Maestra della scuola invernale della Colonia: è una
signorina distinta ed affabile con la quale commentai
— approvandolo — il sistema educativo del luogo;
una giovane diciannovenne, di Loano già allieva della
Colonia alla quale si affezionò a tale punto da ritor
narvi stabilmente con le mansioni di guardarobiera;
Giovanni l’ uomo di fiducia della Direzione, simpatica
figura di vecchio marinaio chc per dodici anni toccò
i porti di tutto il mondo: con che orgoglio tra una
risposta c l’altra venne a parlarmi del suo figliolo « che
studia»: è di Loano: il suo viso, incallito dai venti
delle tempeste esprime un’ingenua c bonaria lealtà:
uno di quegli uomini chc si farebbero ammazzare
per difendere una lira che è stata loro data in consegna.
Ho parlato con il bagnino, chc a tempo perso fa il
pescatore con una barca che tiene in società con altri
sci compagni: è pure di Loano, ed è un’altra bella
tempra di marinaio, figlio nipote c pronipote di ma
rinai, i cui antenati, egli dice, navigarono al seguito
dei Doria; egli ha già all’attivo non pochi salvataggi
in Loano ed altrove. Anche la responsabile della magni
fica cucina, linda, enorme, dotata di un complesso di
nove o dice ""''''h in c , accettò una breve conversa
zione; c cito pei ultima la gentilissima Segretaria della
Colonia, benvista da tutto il personale per la sua so
lerzia ed effettiva capacità.
Ebbene, non una volta sola ho sentito i dipendenti
di un’amministrazione parlare con tanto entusiasmo c
vero affetto dei loro superiori: non si lamentano di
alcunché, sono contenti di tutto: del vitto, dell’alloggio,
del trattamento: contentissimi dei supcnori.
Il
Comune di Torino s’abbia pure il massimo elogio,
gli Assessori dell’ Assistenza ed i loro collaboratori
tutti in particolar modo, hanno il diritto di essere
orgogliosi della loro Colonia: c la cittadinanza di
Torino sappia — chè deve saperlo — come in un pic
colo paradiso, esposto alla luce d’oro del sole di Li
guria, baciato dall’onda del mare, i suoi bimbi vivono
— c potranno maggiormente vivere domani — un
sogno che sarà la più bella fiaba vissuta di tutta la vita.
MICHELE VAUDANO
Il ti
fe m m in ile .