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CITTÀ DI TORINO,
Carta Tecnica Comunale
, Quadrante n. 155 12 1, tav. n. 10 (riprodotta in scala 1:25000).
PERIMETRO
Corso Alessandro Tassoni, piazza Gian Lorenzo Bernini, corso Francia, piazza Rivoli, corso Lecce, corso Appio Claudio.
FORMAZIONE
ORIGINE E SVILUPPO
La borgata ha un nucleo centrale d’impianto, con fitto reticolo viario ortogonale, attorno al quale si è costruito un ampliamento,
delimitato da grandi assi stradali: tale successiva parte urbana risulta stratificata nel corso del Novecento, e con una rete viaria a grandi
maglie, prodotta da schemi di pianificazione che delineano il progetto per una sorta di “città nuova”, esterna alla prima cinta daziaria,
il cui disegno viario esprime anche la volontà di collegamento con le vie e i corsi della città centrale, già racchiusa entro cinta.
Il nucleo centrale della borgata è costruito su una paleolottizzazione che produce micro-tipologie edilizie; i committenti di tale
lottizzazione sono i banchieri filandieri Momigliano e Segre, e il progetto è del geometra Colla (1880).
La lottizzazione d’impianto – esterna e vicina alla prima cinta daziaria – è attuata in assenza di strumenti urbanistici. Sul piano
congetturale, gli elementi che, in qualche modo, paiono aver influenzato la struttura fisica e funzionale di quell’operazione fondiaria
potrebbero essere i seguenti: la strada di San Rocchetto (oggi via omonima), che diventa la direttrice del reticolo viario a scacchiera; e
l’aggregato edilizio preesistente, già segnato sul catasto di Antonio Rabbini (1866), delineato dal canale della Pellerina (oggi coperto,
parzialmente coincidente con il corso Appio Claudio), dalla strada di circonvallazione della prima cinta daziaria (oggi, in quel tratto,
corso Tassoni), da una parte della strada di San Rocchetto e dalla strada Colleasca (oggi via omonima): tale aggregato pare fornire un
modello di pezzatura degli isolati che è ricorrente nella citata lottizzazione.
Successivamente, quando l’operazione di Momigliano e Segre è ormai consolidata, due sono i fondamentali piani d’ampliamento
della città di Torino che interessano la borgata Campidoglio.
Il primo (approvato con Regio Decreto del 4 settembre 1887) sancisce il prolungamento fuori cinta daziaria dei principali corsi e vie:
nel caso specifico, il prolungamento di via Cibrario.
Il secondo (approvato con Regio Decreto del 31 marzo 1901) riguarda la cosiddetta «regione S. Paolo», che comprende i nuclei
borghigiani di San Paolo, Cenisia e Campidoglio, e sancisce il progetto di un reticolo viario a grandi maglie: entro una di esse, è
compreso il nucleo centrale della borgata.
Un’ulteriore cartografia di riferimento per la borgata Campidoglio si ritiene la seguente: la carta (1900) che, entro cinta, contiene la
situazione fabbricativa e i piani regolatori parziali, e che, fuori cinta, riporta la situazione fabbricativa della borgata; il piano (1911),
ripartito in frazioni e sezioni di censimento, nel quale compare la borgata; la pianta (1915) con i piani regolatori generali delle zone