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Antonio Rabbini,
Mappa originale del Comune di Torino
, detta “Catasto
Rabbini”, 1866. ASTO, Riunite,
Finanze
,
Catasti
,
Catasto Rabbini
, f. XVII.
La vocazione prevalentemente rurale dell’area trova esplicito
riferimento nella catastazione condotta poco dopo l’Unità d’Italia,
per un settore che non appariva in precedenza annotato né dalla
Carta Topografica della Caccia
, né dal catasto di età napoleonica.
L’insediamento, individuabile in parte come comparto più
compatto, ma a colore tenue, oltre il sedime della cinta daziaria
del 1853 – riconoscibile sia come tracciato sia per la annotazione
della
Strada di circonvallazione
– appare direttamente dipendente
dal più antico borgo del Martinetto, con il tracciato del relativo
canale, mentre una via foranea (attuali tracciati delle vie San
Rocchetto e Colleasca) lo collega anche al canale della Pellerina.
Evidenti i complessi di cascine, di cui peraltro non permane alcuna
traccia; più evidente viceversa la persistenza del tracciato della
via San Rocchetto, limite anche per la programmata lottizzazione
di una ventina d’anni successiva della ditta Momigliano e Segre.
Giuseppe Colla,
Figura regolare dei lotti di terreno che la Ditta Momigliano
Isaia ed Emilio fratelli e Segre Salomon intendono ed intesero alienare, posti
sulle fini di Torino Regione S. Rocchetto, con indicazione del Lotto inteso in
vendita alla Sig.
ra
Leonigio Cecilia moglie di Angelo Mazzanzana
, 1880. ASCT,
Sezione Catasti,
Planimetrie allegate agli atti
, n. 24842.
La planimetria mostra il programma di lottizzazione entro il seg-
mento compreso tra la
Strada Comunale di S. Rocchetto
(attuale
via San Rocchetto), la
Strada Comunale detta di Collegno
(odierno
tracciato delle vie Balme e Musiné), nessuna indicazione per il ter-
mine a ponente, e, sul lato verso nord, un segmento viario ricono-
scibile con l’attuale via Colleasca. Al centro del comparto si colloca
il
Prolungamento di Via Dora Grossa
, ossia via Cibrario. Nonostan-
te l’assenza di indicazioni toponomastiche sulla mappa, il sistema
a scacchiera regolare coincide con il nucleo più compatto di Cam-
pidoglio, con le traverse, rispetto alla via Cibrario, delle vie Riva-
ra, Corio, Fiano, Ceres, Locana e l’ortogonale via Rocciamelone;
assente invece lo spiazzo corrispondente alla piazza Moncenisio.
La lunga annotazione sul fianco destro del disegno spiega la non
rettilineità della via Colleasca con la presenza dei
terreni segnati
in nero preesistenti all’epoca della vendita
; mentre
le linee trat-
teggiate in rosso indicano le linee di fabbricazione
e le strade che
si aprono
sono tutte di metri 6.00
, e quindi in teoria della stessa
dimensione della via Cibrario. In realtà queste appaiono oggi net-
tamente più ridotte in sezione rispetto all’arteria principale.
Tommaso Prinetti,
Piano Regolatore Edilizio per la regione di S. Paolo, ad
ovest della Città, fuori cinta, in correlazione ai piani regolatori interni
, 1898-
1901. ASCT,
Serie 1K14 dopo f. 20
.
Spetta al Piano regolatore per la regione S. Paolo operare la
saldatura tra il reticolo denso della borgata Campidoglio e l’area
di nuova lottizzazione della borgata San Paolo, prolungando le vie
principali del tessuto oltre il precedente confine rappresentato
dalla strada vecchia di Collegno (in parte tracciato della attuale
via Medici) e riconnettersi con le cascine del
Santus
e
Crema
,
fino oltre la
Barriera di Francia
corrispondente al primo tracciato
della cinta daziaria (oggi piazza Bernini).
RIFERIMENTI ICONOGRAFICI