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piana e collinare, in cui la borgata risulta non più esterna alla prima cinta (1853, poi soppressa), ma interna alla seconda cinta
(1912): tale pianta – variante del piano unico regolatore e di ampliamento (1908) – è utile per individuare i probabili confini fra i
luoghi borghigiani; la pianta (1935) con i piani regolatori generali delle zone piana e collinare, in cui la borgata risulta essere in una
situazione stratificata di rilievo e di piano: tale pianta – ulteriore variante del piano unico regolatore e di ampliamento (1908) – è utile
perché la città si trova in una situazione di piano simile all’attuale, in quanto i limiti normativi sono dati dai confini comunali, perché
la cinta è stata soppressa nel 1930, con decreto nazionale.
SISTEMI ED ELEMENTI GIÀ SEGNALATI COME CARATTERIZZANTI
Nell’individuazione di
Beni architettonici ambientali
(1984) preliminare allo studio del Piano Regolatore di Torino poi non realizzato,
l’ambito
Borgata Campidoglio
perimetrato dalle strade: Nicola Fabrizi, Locana, Balme, Locana, Levanna, Tassoni, San Rocchetto,
Cibrario, Netro, era classificato come «di carattere ambientale con valore di bene».
Analoga perimetrazione per il settore urbano veniva assunta dallo studio su
Qualità e valori
(1992) che ne indicava come «elementi
di qualificazione ambientale» i tessuti edilizi aggregati lineari a due-tre piani lungo le strade di ridotta sezione, con originari orti e
giardini, dovuti alla lottizzazione del 1880.
L’ambito
Borgata Campidoglio
così definito veniva inserito nel PRG di Torino (1995) tra i «settori urbani di valore storico-ambientale»
governati da una specifica normativa di tutela.
INFRASTRUTTURE
CORSI, STRADE E VIE PRINCIPALI
Corsi: Appio Claudio, Francia, Lecce, Tassoni (già tratto del sedime della
cinta daziaria 1853). Vie: Balme, Cibrario, Fabrizi, Netro.
STRADE E VIE INTERNE (PRIVATE E NON)
Per il reticolo della lottizzazione, le vie: Ceres, Corio, Fiano, Locana, Musinè,
Rivara, Rocciamelone, San Rocchetto. Per la zona adiacente, le vie: Busano,
Colleasca, Levanna.
AREE PUBBLICHE (PIAZZE, PIAZZALI, LARGHI E AREE VERDI)
Piazze: Bernini (già Barriera di Francia, relativa alla prima cinta daziaria),
Moncenisio, Perotti, Risorgimento. Largo Francia. Giardino Dispersi sul
Fronte russo.
EDILIZIA PER LA RESIDENZA
Da
Beni culturali
, cit., si segnalano: Complessi di civile abitazione: Società
Cooperativa Impiegati e maestri municipali, via Bianzè 19, 21, 23, 25, via
Rosta 13, via Digione 26, via Alpignano 25, 27 e 28 (progetto, 1926); Società
Cooperativa Fratellanza mutilati edili, via Saluggia 15, 17, 19, via Balme 48
(progetto, 1929-30). Nucleo pianificato a ville unifamiliari, corso Svizzera, vie
Pilo, Prarostino (realizzazione anni venti - metà anni trenta del Novecento).
ELEMENTI DI TIPO PRIMARIO (ATTREZZATURE)
EDILIZIA PER L’ATTIVITÀ SCOLASTICA
Da
Beni culturali
, cit., si segnalano: Scuola materna Verna, via Musinè
8, costruita dalla Federazione degli asili infantili suburbani, 1889. Scuola
elementare Manzoni, corso Svizzera, vie Fabrizi, Balme, edificata dal Comune
di Torino, progetto ing. Ghiotti, 1911. Istituto Sacra Famiglia, isolato tra le
vie Pilo, Medici, Brione e giardini pubblici, edificato nel primo ventennio
del Novecento su una preesistenza denominata «Il Santus», trasformato in
collegio e scuola nel secondo dopoguerra. Liceo Cavour, corso Tassoni 15,
costruito negli anni trenta del Novecento.
EDILIZIA PER IL CULTO
Da
Beni culturali
, cit., si segnala: Chiesa di S. Alfonso, corso Tassoni via
Cibrario, progetto ing. Gallo, 1893.
EDILIZIA PER SERVIZI VARI
Da
Beni culturali
, cit., si segnalano: Caserma Amione, ex edificio industriale
S.C.A.T., isolato tra corso Francia piazza Rivoli corso Lecce vie Pilo e Brione,
costruito su progetto geom. Federico Politano, 1913. Sede G.I.L., Casa del
Balilla, poi sede ISEF, piazza Bernini, progetto di Costantino Costantini, 1929.
Cinema Savoia, poi Astra, poi Odeon, via Pilo 2 bis, progetto di Contardo
Bonicelli, primi anni trenta del Novecento.
ELEMENTI OGGI INDIVIDUATI COME CARATTERIZZANTI
Il carattere unitario del nucleo centrale d’impianto, è individuato da una rete viaria con maglia ortogonale che consente vedute
prospettiche, al cui interno le strette vie rettilinee appaiono in rapporto con le altezze simili dei bassi edifici prospicienti, quasi una
sorta di uniforme
skyline
.
La veduta prospettica individuata consente anche di valutare aspetti stradali diversi all’interno del reticolo viario d’impianto
ortogonale: per esempio, via Balme, anche se interna a tale reticolo, ha una larghezza maggiore rispetto alle strette vie contigue; e
quindi una conseguente maggior altezza di alcuni edifici prospicienti; la larghezza di questa via consente anche la localizzazione di
tipi edilizi diversi in confronto a quelli del nucleo centrale: si pensi a qualche palazzina e ad alcune case multipiano.
L’area pubblica di piazza Moncenisio proposta come una sorta di pausa spaziale alberata, sia nel reticolo viario della borgata, sia oltre
l’intersezione con il prolungamento di via Cibrario.
Le palazzine contigue a piazza Perotti – nell’area compresa fra via Cibrario e corso Svizzera, tagliata da via Levanna – rappresentano
una zona urbana di rispetto, con nervosa ed efficace volumetria: le loro varianti formali riflettono i tipi edilizi ricorrenti (palazzine e
villini) delle aree a edilizia estensiva.