

Editoriale
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marzo 2011
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suoi ospiti, ponendo al tempo
stesso le basi per un maggior
rispetto del suo patrimonio e
per una sua presa in cura da
parte di tutti.
Torino: storia di una città
è
uno spettacolo, una mostra
nel sito, il primo numero
della rivista, un’occasione per
conoscere e far conoscere To-
rino nei suoi millenni e secoli
passati sino ai giorni nostri
con un’apertura al suo futuro.
Un modo per capire il suo
presente alla luce del passato e
per interrogarsi su come sarà.
È la storia di Torino, della no-
stra città, che apre il 17 marzo
2011 anche per un’altra ragio-
ne. Come MuseoTorino,
Tori-
no: storia di una città
si fonda
sulla convinzione profonda
che il patriottismo munici-
pale è parte del patriottismo
nazionale e costituzionale,
componente profonda e
radicata di un modo di essere
italiani che ne costituisce non
solo la cifra attuale, ma una
costante di tutta la sua pluri-
millenaria vicenda. Crediamo,
con Carlo Cattaneo, «che la
città sia l’unico principio per
cui possano i trenta secoli
delle istorie italiane ridur-
si a esposizione evidente e
continua». Crediamo con lui
che «senza questo filo ideale,
la memoria si smarrisce nel
labirinto delle conquiste, delle
fazioni, delle guerre civili e
nell’assidua composizione e
scomposizione degli stati».
E crediamo che se, come
Cattaneo affermava nel 1858,
senza questo filo ideale «la
ragione non può veder lume
in una rapida alternativa di
potenza e debolezza, di virtù
e corruttela, di senno e imbe-
cillità, d’eleganza e barbarie,
d’opulenza e desolazione; e
l’animo ricade contristato
e oppresso dal sentimento
d’una tetra fatalità», sulle città
– non a caso la prima delle
componenti della Repubblica
individuata dall’art. 114 della
Costituzione – e sui cittadini
si fonda il futuro dell’Italia.
Sergio Chiamparino
Sindaco di Torino
Fiorenzo Alfieri
Assessore alla Cultura
e al 150° dell’Unità d’Italia
Il numero /1 della
“Rivista MuseoTorino” esce
il 17 marzo 2011 in occasione
dell’apertura di MuseoTorino,
della messa in linea del “mu-
seo sito”
www.museotorino.ite
dell’inaugurazione nella Corte
Medievale di Palazzo Madama
della multivisione
Torino: storia di una città
, di
cui il numero della Rivista
costituisce il catalogo.
È stata scelta una data im-
portante per l’apertura del
Museo della città di Torino:
la ricorrenza della procla-
mazione dell’Unità d’Italia e
anche il giorno di inizio delle
Celebrazioni del suo
150° anniversario. Una data
vicina alla conclusione del
mandato dell’Amministrazio-
ne comunale di cui l’apertura
di questo museo – non un
nuovo museo, ma un museo
nuovo
, come abbiamo spesso
ripetuto – ha costituito uno
dei tanti obiettivi.
Un obiettivo raggiunto e che
corona un sogno durato più
di un secolo. Da quando,
cioè, nel 1908, il direttore
del Museo civico, Vittorio
Avondo, espresse al Sindaco
l’intenzione di realizzare, nelle
sale che ospitavano le memo-
rie risorgimentali confluite
nel Museo del Risorgimento
Nazionale appena aperto alla
Mole Antonelliana, un “mu-
seo storico”. Non gli fu allora
possibile farlo, ma l’idea non
venne meno: fu ripresa da
Arturo Midana sulle pagine
della rivista “Torino” negli
anni Trenta e venne tenace-
mente perseguita da Vittorio
Viale, direttore del Museo
Civico dagli anni Trenta agli
anni Sessanta.
Carsicamente, questa pro-
posta è riemersa anche negli
anni successivi, senza giungere
a compimento, ma senza per
questo essere abbandonata. Se
oggi riemerge, non è soltanto
perché si continua a sentire la
mancanza di un museo della
città, ma soprattutto perché
in una città così cambiata
negli ultimi decenni, nel suo
volto e nella sua popolazione,
se ne avverte, forse più che in
altri tempi, il bisogno.
Per disporre di un luogo in
cui conoscere e capire la città
presente e per scoprire come,
perché, quando essa è dive-
nuta tale. Per riconoscere nel
suo volto attuale le presenze,
le tracce, gli indizi delle città
che l’hanno preceduta. Per
rispondere a una più che
legittima esigenza storica
e culturale, ma anche per
rendere la città “più leggibile”,
inscrivendo questo progetto
in una prospettiva di cittadi-
nanza consapevole e attiva.
Per migliorare la qualità della
vita di chi vi risiede e rendere
Torino più accogliente per i
Fotografia di Bruna Biamino