

La città contemporanea. L’Ottocento
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marzo 2011
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Torino: storia di una città
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Nella galleria del
Beaumont, dal 1837
l’Armeria Reale ospitò
per volontà di Carlo
Alberto la spettacolare
parata di cavalli e la
collezione d’armi.
La “fetta di polenta”
(A. Antonelli, 1840)
fu realizzata in un
lotto minimo di forma
triangolare nel nuovo
quartiere di Vanchiglia.
Formatosi fra gli anni
’20 e ’60 dell’Ottocen-
to, Borgo Nuovo diven-
ne la zona residenziale
dell’alta società torine-
se, con eleganti palazzi,
sedi delle ambasciate e
piazze alberate.
Nata come termine
della linea per Genova
(1853), la stazione
di Porta Nuova (A.
Mazzucchetti, C.
Ceppi, 1865-68) con-
serva oggi la facciata
originale.
Già Viale del Re, corso
Vittorio Emanuele II
venne realizzato come
grande “boulevard”
alberato dopo la de-
molizione del sistema
delle fortificazioni.
Ancora oggi sede
legale dell’azienda
vinicola, casa Martini
e Rossi (C. Riccio,
1873) è decorata con
un repertorio eclettico
neorinascimentale.
Progettata nell’ambito del Piano di risanamento
del 1885, la “via diagonale” Pietro Micca (tra
cui Casa Bellia di C. Ceppi) venne aperta nel
decennio successivo, decretando la scomparsa
di isolati fatiscenti.
Il pittoresco borgo medievale con rocca
disteso nel parco del Valentino fu il frutto di una
sapiente ricostruzione coordinata da Alfredo
d’Andrade per l’Esposizione generale italiana
del 1884.
Le Officine Grandi Riparazioni (C. Candellero,
1895) sono uno dei maggiori esempi di architettu-
ra industriale, oggetto di progetti di riqualificazione
con destinazione culturale. La sala di montaggio
veicoli ha dimensioni eccezionali: 130x140 metri.
i luoghi
1899
Torino che lavora e che pensa.
1880-1908
• Torino si avvia a essere un grande centro industriale.
• Piazze e viali del centro accolgono i
monumenti
dei personaggi risorgimentali.
• Sorgono le
“barriere” operaie
fuori cinta daziaria: Campidoglio, Regio Parco,
Monte Bianco, Monte Rosa, via Giachino, Vittoria, di Nizza.
• Primo stabilimento Fiat in corso Dante (1899-1900).
• La produzione e la residenza operaia si concentrano in San Paolo e oltre Dora.
• Nascono nuove zone residenziali borghesi in precollina, collegate da nuovi
ponti sul Po, e il primo grande
parco
urbano, quello del Valentino.
• Negli anni Ottanta sorge la rete fognaria e si realizzano i “
tagli
” diagonali di
via Pietro Micca e via IV Marzo.
• Nel 1908 è approvato il nuovo
Piano regolatore
; è anche l’anno della crisi
dell’industria automobilistica, appena nata, che determinerà negli anni a venire
una cospicua revisione degli insediamenti produttivi in termini di localizzazi-
one territoriale.
Il villaggio annesso al
cotonificio Leumann
di Collegno (P. Feno-
glio, 1898-1902) è
tra i maggiori esempi
italiani di residenze e
servizi per dipendenti.
La Fontana dei Mesi
(C. Ceppi) fu realiz-
zata nel parco del
Valentino in occasione
dell’Esposizione
Generale Italiana del
1898.
Fotografie di Fabrizia di Rovasenda e Dario Lanzardo
Il ponte Vittorio Emanuele I sul Po, il più antico
della città, lungo 150 metri, fu avviato da Napo-
leone nel 1807. La struttura venne realizzata da
Charles Mallet su progetto di C-Y.J. La Ramée
Pertinchamp.
Nel 1859 venne
inaugurato il nuovo
acquedotto, avvio del-
le politiche igieniste
cittadine.
L’Accademia Albertina (G. Talucchi e E. Melano,
1833 e sgg.) fu il principale istituto per l’edu-
cazione artistica sabauda, rifondato da Carlo
Alberto.
Acquisiti i diritti civili con lo Statuto Albertino nel
1848 e abbandonata l’ipotesi della Mole Anto-
nelliana, la comunità ebraica realizzò la propria
sinagoga (E. Petiti, 1880-84) nel quartiere di
San Salvario.
La collezione egizia di
Torino si avviò nel 1824
dopo l’acquisto da
parte di Carlo Felice della
collezione del console
di Francia Bernardino
Drovetti, allestita al pian
terreno dell’attuale sede.
L’Ospedale San Luigi
Gonzaga (G. Talucchi,
1818-24) nacque
all’avanguardia a
livello europeo per
tecnologie e terapie.
Il Cimitero monumentale
venne realizzato a partire
dal 1828 (G. Lombardi;
C. Sada, 1841) nella
zona extra-urbana di Re
essere via via ampliato
fino a tutto il ’900.
Il Regio Manicomio
(G. Talucchi, 1828-37)
rappresentò il frutto
delle nuove tendenze
della psichiatria e
delle politiche di
controllo sociale.
A partire dal 1835, i
mercati alimentari furono
collocati nella zona sud di
Piazza della Repubblica
(G.Lombardi,1819) in
due strutture inmuratura
(ing.Barone),oggi mer-
cato ittico e alimentare.
1808
Tra Restaurazione e sviluppo.
1802-1848
• 1802: il Piemonte è annesso alla Fran-
cia: smantellati i
bastioni
e realizzate
grandi
piazze
collegate da
promenades
alberate esterne.
• Si avvia il
catasto urbano
, che divide
la città in quattro distretti e registra
nome e numeri civici di vie e piazze.
• 1808: Camillo Borghese diventa governa-
tore del dipartimento d’Oltralpe.
• Vittorio Emanuele I rientra dall’esilio
(1814). Torino, di nuovo
capitale
, man-
tiene l’assetto
urbanistico francese.
• I promi moti risorgimentali por-
tano all’emanazione dello
Statuto
Albertino (1848)
.
1852
La capitale morale d’Italia.
1849-1880
• Nel 1852 è approvato il
Piano d’ingrandimento
e la demolizione della Citta-
della, su cui sorge lo scalo della ferrovia di Novara.
• Nel 1853 è stabilito il tracciato della
cinta daziaria
, lunga 11 chilometri.
• Nascono nuove direttrici verso Porta Nuova e lo scalo della ferrovia di Genova
(attuale corso Vinzaglio e proseguimento del viale del Re). Il
portico
è il nuovo
elemento tipizzante.
• Torino attrae esuli politici e nuovi investimenti finanziari, che determinarono
un’accelerata
crescita
demografica.
• Il 17 marzo 1861 Torino è
capitale del Regno d’Italia
; ruolo perso nel 1865.
• Inizia una
crisi
economica e demografica da cui la città si riprende lentamente,
come centro manifatturiero.