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diva nazionalizzazione, di resistenza all' avanzante modernità tecnologica e di massa,

nel periodo a cavallo tra la fine del secolo e la prima guerra mondiale

36 •

Un salotto

dunque più del presente che del passato:

I

Loreto impagliato ed il busto d'Alfieri, di

Napoleone

i fiori in cornice (le buone cose di pessimo

gusto),

il caminetto un po' tetro, le scatole senza

confetti,

i frutti di marmo protetti dalle campane di

vetro,

un qualche raro balocco, gli scrigni fatti di

valve,

gli oggetti col monito

salve, ricordo,

le noci di

cocco,

Venezia ritratta a musaici, gli acquerelli un po'

scialbi,

le stampe, i cofani, gli albi dipinti d'anemoni

arcaici,

le tele di Massimo d'Azeglio, le miniature,

i dagherottìpi: figure sognanti in perplessità,

il gran lampadario vetusto che pende a mezzo

il salone

e immilla nel quarzo le buone cose di pessimo

gusto,

il cùcu dell'ore che canta, le sedie parate a

damasco

chèrmisi... rinasco, rinasco del mille ottocento

cinquanta!

L.,]

III

Giungeva lo Zio, signore virtuoso, di molto

riguardo,

ligio al passato, al Lombardo-Veneto,

all'Imperatore;

giungeva la Zia, ben degna consorte molto

dabbene;

ligia al passato, sebbene amante del Re di

Sardegna...

«Baciate la mano

alli

Zii» dicevano il Babbo e la

Mamma,

e alzavano il volto di fiamma ai piccolini restii.

«E questa è l'amica in vacanza: madamigella

36 M ARrUCCl A SALVATr ,

Il salotto,

in

I luoghi della

memoria

cit.,

pp.

185·195.

37

GUIDO GOZZANO,

L'amica di nonna Speranza,

in

112

Carlotta

Capenna: 1'alunna più dotta, 1'amica più cara a

Speranza».

«Ma bene... ma bene... ma bene...» diceva

gesuitico e tardo

lo Zio di molto riguardo «... ma bene... ma

bene... ma bene...

Capenna? Conobbi un Arturo Capenna...

Capenna... Capenna...

Sicuro! alla Corte di Vienna! Sicuro... sicuro...

Slcuro.. .»

«Gradiscono un po' di moscato?» - «Signora

sorella magari...»

E con un sorriso pacato sedevano in bei

conversari.

«.. . ma la Brambilla non seppe...» - «È pingue già

per

l'

Ernani.. .

»

«La Scala non ha più soprani...» - «Che vena

quel Verdi.. . Giuseppe...»

«.. . nel Marzo avremo un lavoro alla Fenice,

m'han detto,

nuovissimo: il

Rigoletto.

Si parla d'un

capolavoro».

«... Azzurri si portano o grigi?» - «E questi

orecchini? Che bei

rubini! E questi cammei...» - «la gran novità di

Parigi...»

«.. . Radetzky? Ma chè? L'armistizio... la pace, la

pace che regna...»

«... quel giovine Re di Sardegna è uomo di

molto giudizio!»

«È certo uno spirito insonne, e forte e vigile e

scaltro...»

«È bello?» - «Non bello: tutt'altro». - «Gli

piacciono molto le donne...»

«Speranza!» (chinavansi piano, in tono un po'

sibillino)

«Carlotta! Scendete in giardino: andate a giocare

al volano».

Allora le amiche serene lasciavano con un

perfetto

inchino di molto rispetto gli Zii molto dabbene.

37 .

Tutte le poesie,

a cura di Andrea Rocca, Milano, Monda–

dori, 1980,

pp.

183 -189.