

GALLO GALLINA,
Orfanele e
Rosine:
le une in abito «da
passeggio, o da visita e com–
missioni»; le altre nella divisa
color blu «pavonazzo», con
grembiule e cuffietta bianchi.
Incisione
in
rame, acquerella–
ta, in
ID.,
Costumi di Torino,
Torino, Marietti, 1834 (ASCT,
Collezione Simeom,
D 2001).
sito nella via omonima, quanto presso le Giuliette o, ancora, in un istituto interno alla
Piccola Casa del Cottolengo; in quest'ultima, trovavano ricovero pure gli orfani, accol–
ti inoltre, insieme ad altri bambini e bambine abbandonate, presso l'Ospizio di Carità
nel quale confluivano, poi, i trovatelli maggiori di
12
anni provenienti dall'Ospizio di
Maternità. Alcuni giovani di famiglia povera, bisognosi d'essere custoditi a causa del–
l'occupazione di entrambi i genitori, erano ricevuti negli asili infantili (da quello dei
Barolo a quelli approntati dal Cottolengo e, ancora, a quello presente nel Palazzo
Reale), mentre altri, maggiori d'età, venivano ricoverati presso l'Albergo di Virtù o!'i–
stituto delle Rosine - capaci, rispettivamente,
di
circa 130 e 300 posti - dove avrebbe–
ro imparato un mestiere, così come avrebbero appreso una professione, andando a
lavorare presso le botteghe o gli opifici cittadini, le quaranta giovani ospitate nella
struttura creata, nel 1846, dalla marchesa Giulia di Barolo, ovvero nell'Istituto delle
Famiglie Operaie.
Per gli indigenti vedove o vedovi, anziani, invalidi per infermità, per età o per
malattie croniche, le risorse apparivano molto più limitate: essi avevano di fronte a sé
la prospettiva d'un ricovero presso l'Ospedale di Carità o la Piccola Casa della Divina
Provvidenza, oppure, spinti dalla necessità di provvedere a una precarietà difficilmen–
te arginabile in altro modo, quella, meno fausta, del soggiorno (coatto o volontario)
presso il Ricovero di Mendicità, creato nel 1840 per rispondere al dilagare del fenome–
no dell' accattonaggio e presto divenuto il deposito d'una folla eterogenea di giovani
madri con lattanti, fanciulli con o senza genitori, vecchi sani e malati
9
•
Così come un
variegato insieme di situazioni di bisogno, per quanto regolate con princìpi meno rigi–
di di quelli che permeavano la realtà quotidiana del Ricovero di Mendicità, affollava la
struttura del Cottolengo, quella «enciclopedia della beneficenza», come la definiva la
stampa contemporanea, nella quale gli infermi dividevano la propria sorte con i giova-
9 ROSANNA RocCIA,
Il Ricovero di mendicità di Torino
X, fase. 1,
pp.
72-91.
nel
1840-1846,
in
«Studi Piemontesi», marzo 1981, voI.
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