

GIUSEPPE M OLTENI,
Ritratto del conte Turinetti di
Cambiano
(Torino, Galleria Civica d'Arte Moderna
e Contemporanea, già Collezione Turinetti di Cam–
biano).
Pagina a fronte.
FRANCESCO H AYEZ,
L'A ngelo
ammonitore
(Torino, Fondazione Guido ed Ettore
De Fornaris, già Collezione di Pietro Baldassarre
Ferrero).
Paese con episodio di Rinaldo in fuga per la Selva Ardenna,
ma alla sua raccolta non
mancavano i paesaggi e le vedute. Il genere romanzesco pare essere stato apprezzato
anche da Adriani, che nell 'esposizione di Brera del 1830 risulta possessore di una
replica del famosissimo dipinto di Hayez,
I.;ultimo bacio dato a Giulietta da Romeo...
del 1823, del quale non gli sarà sfuggito l'erotismo, visto che tra il vasto repertorio del
Migliara , che comprendeva soprattutto paesaggi, vedute, chiese, conventi e scene
trou–
badour,
scelse un
Interno di harem
(1832). Ai soggetti più consueti del pittore alessan–
drino si era rivolto invece
il
notaio Viecha, che nel '38 possedeva una
Veduta della
chiesa dei
5.5.
Giovanni e Paolo a Ven ezia
e un
Interno di monaci cistercensi,
cui si
accostava un soggetto più leggero, di riferimento all' opera lirica,
Il cerretano Dulcama–
ra che vende l'elisir d'amore,
primo nucleo dei venti dipinti di Migliara da lui lasciati
nel 1854 alla Pinacoteca di Alessandria. Molto interessanti i soggetti storico-romantici
ordinati al giovane Francesco Gonin dall'avvocato Gattino nel 1832 per le sue sovrap–
porte ,
Carlo Magno al passaggio delle Chiuse, I Vespri siciliani
e
I.;arresto del Conte di
Carmagnola.
Gli ultimi due , trattati anni prima da Hayez , avevano infiammato l'aristo–
crazia liberale lombarda e non stavano affatto a sproposito insieme ai due
fixé
del
Migliara acquistati dall ' avvocato , di puntuale nostalgia napoleonica ,
La tomba di
Napoleone a Sant'Elena
e
Un episodio della campagna di Russia.
Certamente il maggior
collezionista di Migliara - di cui
è
detto "amicissimo" - fu Pietro Baldassarre Ferrero,
che gli acquistò ben 80 lavori tra dipinti e
fixé,
insieme a opere di Michele Bisi, d'Aze–
glio, De Gubernatis che costituivano una raccolta magnifica giunta intatta fin quasi ai
nostri giorni e ora in parte acquisita dalla Fondazione Guido ed Ettore De Fornaris di
Torino. È così assicurato alla fruizione pubblica l'interessante
pendant
con la
Vergin e
annunziata
del Palagi e
l'Angelo ammonitore
dell 'Hayez che esemplificava nella casa
torinese dell'intendente di Carlo Alberto la dialettica artistica più viva della Milano
contemporanea. Ma Ferrero fu anche uno dei più raffinati intenditori di grafica del
suo tempo, se dobbiamo giudicare dai due grandi disegni del Palagi di soggetto stori–
co-romantico e dall 'insieme di incisioni a bulino di autori italiani e stranieri tratte da
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