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famosi dipinti di soggetto eroico e storico che si poterono ammirare a Torino nella

mostra

Cultura figurativa

del 1980.

Tra gli aristocratici, spesso dilettanti di pittura, alcuni privilegiavano gli artisti locali

attivi già nei decenni precedenti come Palmieri, Bagetti, Revelli, o i rappresentanti di

un paesismo moderatamente romantico, come Pietro Righini, Baldassarre Reviglio,

Ferdinando Maria Storelli. Erano tra questi il conte Brunone Turinetti, il marchese

Agostino Lascaris, il conte Paolo Remigio della Trinità, il marchese Enrico di Cinzano,

Luigi Cibrario e i ricchi borghesi Lavaria e Morelli. Altri facevano scelte più aggiorna–

te. La cultura dei Barolo si dimostra più geograficamente aperta, tra Milano (Miglia–

ra), Firenze (Mensi) e Roma (Cavalleri) e dà un risultato straordinario nel 1820 con la

commissione ad Antonio Canova della

Sa/fa

ora nella Galleria Civica d 'Arte Moderna

e Contemporanea di Torino (lnv. S/2). Ferdinando di Breme, poi duca di Sartirana,

che sostenne in gioventù l'idilliaco paesismo dello svizzero Jacques Henri Juillerat e

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