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Torino, Esposizione della Società Promotrice delle Belle Arti,

in «Il Mondo illustrato», a.

I,

29 maggio 1847, p.

340 (Torino, Biblioteca Civica).

Pagina a fronte. A sinistra:

VINCENZO RASOR! ,

Ritratto di Felice Romani,

1842 (Torino, Galleria Civica d'Arte

Moderna e Contemporanea);

a destra:

NATALE SCHIAVONI,

Ritratto del conte Bertolazzone d'Arache

(ivi, già

Collezione Bertolazzone d'Arache, poi Collezione Castellani Varzi).

milanesi, specie vedutisti che avevano raccolto la tradizione del Migliara: Luigi Pre–

mazzi dal 1842 , tutta la famiglia Bisi, gli Inganni, Federico Moja dal 1843, ma anche i

generis ti Induno dallo stesso anno e il Molteni dall 'anno successivo, Antonio Caimi

dal 1845. Dal 1844 giungevano dall'area veneta i Canella, Eugenio Bosa, Francesco

Milani, Francesco Puttinati, Pietro Zanardini, Vincenzo Giacomelli, Natale Schiavoni

(cui dobbiamo un

Ritratto del conte Bertolazzone

ora nella Galleria Civica torinese).

Più rare le presenze toscane, addirittura sporadica quella di Giuseppe Bezzuoli con

ben quattro opere nel '43 , forse omaggio alla recente committenza del sovrano, men–

tre più di una volta si incontra il marchese Paolo Ferroni e, nel 1847 , un Carlo Ferro–

ni. Da Napoli espose nel '43 Luigi Poggioli e da Parma inviarono opere Giovanni Bat–

tista Boccaccio e Antonio Gualdi nel '45. Anche qualche dipinto non italiano compar–

ve sulle pareti della Promotrice in quei primi anni. Ovvio trovarvi lo svizzero Jacques

Henri J uillerat specialista di piacevoli paesaggi delle Alpi bernesi

all'

acquerello, stabi–

lito a Torino dagli anni venti; plausibile la presenza di Ferdinando Michele Storelli

nato e attivo a Parigi, ma figlio di un artista ampiamente noto in Piemonte. Più ina–

spettata

è

la partecipazione dei francesi Philippe Tanneur e Théodore Valerio nel

1843, mentre il parigino

A.

Ledieu, che nel '45 espose una veduta della

Piazzetta della

Consolata,

fu probabilmente di passaggio a Torino. Nel 1844 vi fu una calata di svizze–

ri , che iniziò con il ticinese Abbondio Bagutti e continuò con lo zurighese Konrad Zel–

ler e con Jean Condiet, gli smaltisti Dupont e il notevole pittore di storia Jean-Léonard

Lugardon, tutti di Ginevra.

li

persistente gradimento della pittura olandese richiamò

nel '45 Georg van Haanen della nota famiglia di pittori di Utrecht, sponsorizzato dal

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