

Feste politiche e politica della festa
di Mercedes Viale Ferrero
L'anno 1847 portò a Torino una novità che oggi potrebbe sembrare irrilevante ma
tale non era allora, la nascita di un periodico illustrato sul tipo della «Illustration»
parigina e un poco anche del «Cosmorama pittorico» milanese: «Il Mondo illustrato».
Il nuovo settimanale, edito da Giuseppe Pomba, dedicava - come le pubblicazioni
prese a modello - ampio spazio alle notizie di feste e spettacoli d 'attualità. I soggetti
scelti erano abbastanza vari: un ballo benefico al Teatro Carignano di Torino (23 gen–
naio); i trucchi teatrali (13 febbraio); i Carnevali di Ivrea, di Milano e uno studio
Intorno allo stile musicale del Maestro
G.
Verdi
(20
febbraio) ; il Carnevale di Modena
(13 marzo);
il
Carnevale di Venezia
(20
marzo); un concerto benefico e le corse dei
cavalli a Torino (5 giugno); il nuovo Teatro Comunale di Modena (19 giugno); un con–
certo a Bologna (3 luglio); le feste di san Giovanni Battista a Firenze e a Roma
(31
luglio); vignette di «schizzi teatrali»
(4
settembre); una recita nel Teatro Olimpico di
Vicenza
(2
ottobre). Negli stati italiani la vita sembrava scorrere tranquilla, scandita da
eventi musicali a teatro, da feste patronali in piazza.
Improvvisamente tutto cambiò. Da «Il Mondo illustrato» si può estrarre un calen–
dario figurato che presenta - come in una lanterna magica -l'illuminazione di piazza
Castello la sera del 31 ottobre!; la folla inneggiante a Carlo Alberto in piazza Vittorio e
alla Gran Madre, la benedizione delle bandiere al Monte dei Cappuccini
il
3 novem–
bre2; l'interno del Teatro di Genova in occasione della visita di Carlo Alberto e
l'Inno
al Re
con le vedute di Torino e di Genova nel mese di novembre
3 ;
l'arco trionfale che
accolse
il
Re al suo ritorno a Torino e la parata in piazza Castello il 4 dicembre
4
;
il
pranzo patriottico degli studenti
il
20
dicembre5. Chi avesse guardato le vignette senza
leggere gli articoli di commento avrebbe potuto chiedere, stupito: qual è la causa di
un così grande mutamento? e la risposta sarebbe stata: le riforme concesse dal re
Carlo Alberto
il
29 ottobre 1847 . Riguardando, oggi, quelle stesse vignette altre sono
le domande che sorgono alla mente: perché, pur se disegnate da bravi artisti le raffigu–
razioni sono così modeste6? perché (con l'unica eccezione dell'arco trionfale) il decoro
degli apparati festivi non accompagna le espressioni di giubilo? La risposta è abba–
stanza complessa. Innanzi tutto lo scopo degli autori non era quello di creare opere
d'arte ma di documentare gli avvenimenti con vivaci appunti dal vero; a questo scopo
l
Le vignette relative a Torino sono, per la massima
parte, riprodotte in ADA PEYROT,
Torino nei secoli,
Tori–
no, Tipografia Torinese, 1965, nel seguito indicato: PEY–
ROT 1965. La vignetta citata nel testo si trova nel numero
45, 6 novembre 1847 de «TI Mondo illustrato» (PEYROT
1965, n.499/6).
2
«TI Mondo illustrato», a.
I,
n. 46,13 novembre 1847,
(PEYROT
1965,49917-9).
J
«TI Mondo illustrato», a.
I,
n. 47, 20 novembre 1847.
4
«TI Mondo illustrato» , a.
I,
n. 50,
Il
dicembre 1847,
(PEYROT 1965,499/10-11).
5
«TI Mondo illustrato», a.
I,
n. 52, 27 dicembre 1847.
P er le feste del 1847: DOMENICO CARUTTI,
Le feste torine-
si per le riforme del
30
ottobre,
Torino, Stabilimento tipo
di Aless. Fontana, 1847 (ARCHIVIO STORICO DELLA
CITTA
DI
TORINO, d 'ora in poi ASCT,
Collezione Simeom,
C
2558).
6
Tra essi Felice Cerruti Bauduc, per
il
quale si riman–
da all'ampia nota biografica di Marco Rosci in ENRICO
CASTELNUOVO e MARCO ROSCI (a cura di) ,
Cultura figura–
tiva e architettonica negli Stati del Re di Sardegna /1773-
1871, Catalogo della mostra, Torino, Regione Piemonte,
Provincia di Torino, Città di Torino, 1980, voI. III, pp.
141 9-1420. Altre vignette furono disegnate da Carlo
Chiappori, per
il
quale si vedano notizie e bibliografia
in
PEYROT 1965, p. 895.
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