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primario si aggiungeva inoltre quello di suscitare - e divulgare con efficacia propagan–

distica -

il

sentimento patriottico. Anche la scarsità e quasi l'assenza di apparati pote–

va avere un significato politico, in quanto avvalorava l'immagine di una es ultanza

spontanea, di manifestazioni improvvisate, di un consenso nato dal popolo, non

preordinato e tanto meno imposto. Ma in che misura tutto ciò corrispondeva al vero?

Negli anni precedenti, a Torino, ogni manifestazione festiva era stata preordinata,

studiata con la massima cura, adeguata a un preciso programma significativo. Carlo

Alberto aveva rivolto alla politica spettacolare una costante attenzione che andava ben

oltre la consueta ricerca del consenso e che anzi si proponeva una azione di guida spi–

rituale e di conciliazione degli animi. La festa e (in diverso modo)

il

teatro potevano

essere una via per esorcizzare i fantasmi del recente passato e anticipare un felice futu–

ro. Per una siffatta operazione occorreva proporre un tempo storico esemplare, in cui

principi e sudditi fossero stati uniti per una causa comune: lo si trovò nel Medioevo.

Tuttavia

il

ricorso al Medioevo non si limitò alla frequentazione di un

focus commums

dell' estetica neogotica e del sogno romantico perché individuò e privilegiò alcuni

momenti specifici. Come le Crociate che trasferivano il tema del connubio tra il trono

e l'altare pesantemente propugnato dalla Restaurazione in un diverso, eccitante clima

di cavalleresca avventura e di eroica audacia

7 ,

riconoscibile in caroselli e in opere in

musica, in balli e in

pièces de collège

(e, naturalmente, in pittura e in scultura)8. Dal

Medioevo si potevano ancora estrarre, tramite Walter Scott, opportune storie di cava–

lieri che tutelavano le minoranze oppresse

9 ;

perfino le "corti d'amore" provenzali

7

Sui rapporti tra Carlo Alberto,

il

gusto medievalisti–

co e

il

modello storico del Conte Verde si veda RENATO

BORDONE,

Un personaggio di spirti eminentemente cavalle–

reschi,

in

ID.,

Lo specchio di Shalott. L'invenzione del

Medioevo nella cultura dell'Ottocento,

Napoli, Liguori

editore, 1993, al cap. IV, pp. 80-96. Sui programmi spet–

tacolari durante

il

regno di Carlo Alberto: MERCEDES

VIALE FERRERO,

Feste e spettacoli. Carlo Alberto,

in

Cultu–

ra fi§urativa e architettonica

cit., voI.

n,

pp. 848-892.

Esemplificando: FRANCESCO GONIN,

Carosello che

ebbe luogo in Torino sulla Piazza di

S.

Carlo

L..]

1842

(ASCT ,

Collezione Simeom,

D

2086);

Gran Quadro icono–

grafico del Torneo di Piazza

S.

Carlo

[...]

1842

(lbid.,

D

2081); TEMISTOCLE SOLERA e GIUSEPPE VERDI,

I Lombar-

di alla prima Crociata,

Torino, Teatro Regio, 1844 (libret–

to in ASCT,

Collezione Simeom,

L 200); la «quadriglia di

Malek-Adel» , in FRANCESCO GON IN,

Souvenirs du baI

costumé donné par le chevalier

A.

Foster

[...]

1834

Ubid. ,

D

2100);

Amedeo VI conte di Savoia liberatore di Giovan–

ni Paleologo, Trionlo che rappresentano

L..]

i nobili con–

vittori

[...],

Torino, 1834. Quanto alla pittura e scultura

gli esempi sono notissimi, qui valgano per tutti

La

sete dei

Crociati dinanzi a Gerusalemme

di Francesco Hayez e

il

monumento al Conte Verde di Pelagio Palagi.

9

Il Templario,

opera in musica di GIROLAMO MARIA

MARINI e

OTTo

NICOLAI rappresentata al Teatro Regio

nel 1840, derivava da

Ivanhoe

di WALTER SCOTf (libretto

in ASCT,

Collezione Simeom,

L 189).

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