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Concerto benefico a Palazzo

Madama

il

29

maggio 1847.

Incisione in legno, anonima,

in «Il Mondo illustrato», a. I,

n. 23, 6 giugno 1847, p. 360

(Torino, Biblioteca Civica).

Pagina a fronte.

FELICE CER–

RUTI,

Illuminazione di Piazza

Castello la sera del

31

ottobre

1847; ID.,

Benedizione delle

bandiere sul Monte dei Cap–

puccini il3 novembre 1847;

Arco trionfale eretto in Piazza

Vittorio in onore di Carlo

Alberto

il

4

dicembre 1847.

Incisioni in legno, in «Il

Mondo illustrato», a. I, nn.

45,46,50 del 6 e 13 novem–

bre, e 11 dicembre 1847, pp.

705, 725, 788 (Torino,

Biblioteca Civica).

potevano essere utilizzate come allusivi riferimenti alla proteziope accordata dal sovra–

no alle arti e alle lettere con concreti interventi istituzionali

lO.

E lecito individuare nel

conte Luigi Cibrario, erudito storico medievalista, l'ispiratore e quasi il regista di que–

sto disegno ideologico, che tuttavia non era se non una parte del programma spettaco–

lare di Carlo Alberto

ll .

Il quale lo allargò a disinvolti recuperi che riciclavano i rituali

rivoluzionari in funzione dinastica (infine, era pur figlio del «Cittadino Carignani» che

il4 febbraio 1799 aveva dato nella sua «casa» un ballo "democratico"). I casi di rivisi–

tazione del passato sono più d'uno. I balli pubblici (che pure avevano radici popolari e

contadine nell'Antico Regime) erano divenuti sospetti dopo l'appropriazione ideologi–

ca rivoluzionaria dell'«Ici l'on danse» nella Fète de la Conféderation alla Bastiglia

(Parigi, 14 luglio 1790) e il costante favore goduto anche nel periodo napoleonico.

Banditi dunque durante la Restaurazione, ricomparvero a Torino nel 1842 in occasio–

ne delle nozze di Vittorio Emanuele (II) come espressione della partecipazione popo–

lare al giubilo dei regnanti. Nel 1845 a Racconigi Carlo Alberto rilanciò le gare sporti–

ve, che (non ignote all'Antico Regime) erano state proposte a Parigi col nuovo signifi–

cato di «première Olympiade de la République» nella Fète de la Fondation del 1

o

ven–

demmiaio (22 settembre) 1796.

Nel 1847 si ripristinarono due altre tipologie rivoluzionarie: la benedizione delle

bandiere e il banchetto patriottico. La prima, nata a Parigi il 27 settembre 1789 quan–

do a Notre-Dame erano stati benedetti i

drapeaux

della Garde-Nationale, era già stata

riutilizzata da Vittorio Amedeo III in funzione controrivoluzionaria nel 1793 - e dun–

que Carlo Alberto seguiva qui una traccia collaudata

12 .

Il banchetto aveva invece, a

Torino, una storia tutta "patriottica": da quello giacobino del cittadino Ferreri nel

1799 a quello offerto dal principe Camillo Borghese alla sua Guardia in partenza per

la campagna di Russia nel 1812

13 •

IO

Ballo a corte con travestimenti la sera del

13

aprile

1842 (ASCT,

Collezione Simeom,

D 2079).

Il

Progetto per la festa da ballo da darsi nella casa del

Cittadino Carignani,

[1799], senza indicazioni tipografi–

che (ASCT,

Collezione Simeom,

C 2504).

12

Descrizione della solenne Funzione celebratasi in

Torino nella circostanza che

[".]

si sono benedetti i nuovi

Vessilli della Milizia

[.,,]

1793, Torino, Saverio Fontana,

56

s.d., (ASCT,

Collezione Simeom,

C 12826).

13

Relazione della festa per l'istituzione della legione

de' fanciulli denominata la speranza della patria

[".],

Tori–

no, Avondo, 1799 (ASCT,

Collezione Simeom,

C 2503). TI

banchetto del 1812

è

illustrato in un acquerello di Giu–

seppe Monticone, conservato nell'Accademia Albertina

di

Torino e descritto nel «Courrier de Turin» del 16 luglio

1812.