

1.
L’organizzazione degli spazi urbani.
L’ imp i anto urbano .
Quando nel 1280 Tommaso III di Savoia prese definitivamente pos-
sesso di Torino, la città non doveva essere molto diversa nelle dimen-
sioni dal municipio provinciale fondato in età romana. Le fonti docu-
mentarie utili a ricostruire il paesaggio urbano, piuttosto frammentarie
e occasionali fino alla comparsa delle serie dei rilevamenti catastali che
si sono conservate dalla metà del
xiv
secolo, portano testimonianza di
una Torino trecentesca ancora delimitata dalle mura di origine romana,
le cui antiche porte mantenevano la funzione di principali punti di ac-
cesso all’abitato. Anche all’interno della città si era conservato nelle sue
caratteristiche fondamentali il reticolo stradale originario, le cui vie per-
pendicolari delimitavano gli isolati quadrangolari. Su questa trama an-
tica tuttavia si innestarono in età medievale alcuni elementi di novità
che trasformarono e caratterizzarono in modo nuovo il tessuto urbano.
Nel
xiv
secolo Torino occupava dunque un’area rettangolare di cir-
ca 800 metri per 700, compresa indicativamente tra le attuali via Roma,
via Santa Teresa, corso Siccardi e via Giulio. Era circondata da mura,
la cui fondazione risaliva all’età antica, ma che erano state ricostruite in
più punti nel corso dei secoli, senza che ne venisse modificato il trac-
ciato
1
. La cortina muraria era intervallata da torri, a pianta circolare o
rettangolare, ben rappresentate ancora nelle raffigurazioni iconografi-
che della seconda metà del Cinquecento
2
. Esse erano uno dei punti di
forza della struttura difensiva della città; venivano indicate con nomi
derivati dalla vicinanza di fondazioni religiose o di insediamenti signo-
1
c. promis
,
Storia dell’antica Torino
, Torino 1864.
2
m. viglino davico
,
La città e le case
, in
r. comba
e
r. roccia
(a cura di),
Torino fra Medioe-
vo e Rinascimento. Dai catasti al paesaggio urbano e rurale
, Torino 1993, p. 209.