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C u

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it

o IX

1° 9

(de rivato mediante quattro pennacchi dal quadrato generato dall'incon tro

della nave trasversale con la principale) copre il presbiterio.

Una volta a botte semplice sovrasta al coro.

La distribuzione basili cale con cupola ottago na all' incontro delle navi ;

le finestre arcuate, con strombo coni co, bipartite da colonninc; i profili

dell e cornici cd il loro mod erato spo rto; le volute dc i cap itelli trasfor–

mate in uccelli, in delfini ed altri animali fantas tici ; i capi telli pensili a

campana curva con g hianda terminale simbo lica; le modanature intagliat .

alla mani era classica a av oli, a fogli e c fusar ole : la varietà infinita nel–

l' ornamentazione degli organi ricorrent i e contrapposti; il fusto dell '

mezze co lonne liscio e senza ras tre rnazione ; gli archi girati direttamen te

sulla colonna; la so vrappos izione di uno stesso ord ine : i timpani retti –

linei; l'ornamcntazione delle fascie piane e le iscrizioni sui frcgi delle

porte, nonchè la forma rettangolar e d i esse con sov rasta nte arco chiuso

impostato all'altezza dell'architrav e e ada tto a ricevere pitture o bassori–

lievi; i timpani delle porte ornati; g li stramb i c le lesene ricchi di g ra–

ziosi intagli; gli spazi non comod ament e divisibili cope rti con volte a

botte con lun ett e e qu elle deg li spazi suddivisi in camp i, ordinate a cro–

ciere non cordonate, stanno ad attestare che la fabb rica debba ascriversi

al primo periodo del risorgim ento artistico italiano .

Arroge che, mentre le anti che fabb riche di Tori no toccar on o un

sec olo più tardi alle form e nuove ado ttate nelle altre reg ioni de lla pe–

nisola, il du omo solo rimane fra noi ad attesta rci un prelu dio anticipato

del Cinquecento.

Alla purezza delle forme, alla giudiziosa misura d i chi decor ò,

all 'eleganza delle pr op orzi oni , all'o rganismo archi tettonico de lla fron te e

dei fianchi esprimente esattamente l'intern a distribuzione cd alle ben dis–

poste masse è dovuta l'au stera dignità che spira dal tutto.

è vuolsi

tacere la cura particolare adope rata nella cost ru zione la quale fu con–

dotta in ogni sua parte con pe rizia e buon g usto singolarissimo. Tale

la g rad inata di marmo per cui si dis cendeva alla cripta e eh • giace oggi

sepolta sotto il calorifer o ; tali g li stipiti, l'architrave e la soglia della

porticina che le g iace ai pied i, lavorati pu r essi nel marmo ; tali infine i

peducci d 'imposta della volta finienti nella caratteristica e simbo lica g hianda

ond' è fregiata tuttod ì la cripta medesima e lo stemma de i Della Rovere

che vi orna la croc iera della volta sottos tante al presbiteri o.

Tutte qu este doti , cong iunte ad una genialità e ad una grazia schiet–

tam ente toscan a, indu cono ad annoverare il Duomo di T orino fra i più

classici e tipici monument i di quel risorg iment o ch 'ebbe a maes tri il

Brunelleschi, Leon Batti sta Al berti, Giuliano da Sangallo e i due Da

Majan o.

Perciò, meg lio di quelli che furono educati dappoi alla scuola del

barocco e di qu ei molti che anc he oggi van no per la maggi ore e cerca no

l'arte vera nel fastu oso o nel colossa le, ne scrissero i contempo ra nei,