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si facevano nella Scuola alcuni altri da darsi nel Museo
industriale, .prescrivendo a quali lezioni ' doveva intervenire
lo studente di ciascuna categoria; quella di ridurre a due
soli anui il corso universitario per gli aspiranti ad essere
od ingegneri chimici, od architetti civili; quella per cui si
è
variata la forma dell'esame generale riducendolo alla pre–
sentazione di una dissertazione stampata da giudicarsi da
apposita commissione; e quella di descrivere in apposito
elenco graduato tutti gli ingegneri usciti in ciascun anno,
categoria per categoria, e di prescrivere la pubblicazione
degli elenchi nel giornale ufficiale del Regno.
Questo terzo regolamento aveva soddisfatto alla maggior
parte delle esigenze di .entra:mbi gli Istituti ai quali si ri–
feriva. La Scuola d'applicazione vedeva conservata la se–
verità della sua disciplina che
è.
una delle condizioni prin–
cipalissime per dar buoni ingegneri al paese, e contempora–
neamente per mezzo del -concorso dei professori del Muse'o
..completava meglio i suoi corsi coll'aggiunta sopratutto di
due rami di dottrina assai importanti come la fisica indu–
striale e le industrie meccaniche; il Museo industriale ve–
deva impiegati in un utile insegnamento i suoi professòri,
e formate le diverse categorie d'ingegneri considerate nel
Decreto del
30
dicembre 1866; e si andò così innanzi fino
al principio dell'anno scolastico 1875-76, nel quàl anno si
applicò un regolamento stato approvato col
R.
Decreto 3
ottobre 1875, a cui tosto si sostituì il quasi identico vi–
gente regolamento spe0iale per le Regie Scuole d'applica–
zione degli ingegneri stato promulgato con altro R. De–
creto 8 ottobre 1876
(Allegato
V).
In quest'ultimo regolamento si considerano gli ingegneri
civili e gli architetti; si prescrive che per essere ammesso
ad una Scuola d'applicazione bisogna aver compiti almeno
due anni di studio presso una Facoltà universitaria di scienze
fisiche, matematiche e naturali e ottenuti, oltre la licenza
fisico-matematica, i certificati di diligenza ai corsi di mine-