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compimento di utili lavori. Di più si
è
osservato che, nei
casi di disordini e di atti d'indisciplina, erano quasi sempre
gli uditori che si trovavano alla testa. Per queste ragioni,
perchè, impedendo l'entrata nella Scuola a chi non vi va
ancora preparato, si faceva il bene dell'Istituto dal punto
di vista che i professori .potevano tenere
il
livello degli in–
segnamenti all'altezza del quasi uniforme grado di coltura
degli alunni, ed anche perchè non si faceva danno agli in–
dividui esclusi col costringerli a ben prepararsi sulle màterie
di cui non avevano presi gli esami ed a pigliare gli studi
nel loro ordine logico, yenne promossa dal Consiglio d'am–
ministrazione e perfezionamento su proposta della Direzione
l'esclusione degli uditori; e nel settembre dell'anno 1865 fu
.pubblicato un Regio Decreto
(Alleg.ato
III), con cui era
proibita l'accettazione, sia in qualità di studente, sia in qua–
lità di uditore aspirante alla laurea, a tutti coloro che non
avevano prima ottenuto il diploma di licenza in matematica
da una delle
Univer~ità
del
~egno. ,
La Scuola fu governata dal regolameuto del 1863 colla
modificazione apportata dal citato
Decreto~
del 1865 fino
verso la fine
dell'~nno
1867, giacchè sotto la data del 14
novembre di quell'anno venne pubblicato
il
terzo r egola–
mento, i cui motivi facilmente si comprenderanno in seguito
a· quanto si va ad esporre. _
Nell'anno 1862 era stato iniziato in Torino il Regio Museo
industriale italiano, sul modello del
K ensingthon Afuseum
di Londra e del
Conservatoir des Arts et Métiers
di Parigi,
destinato a raccogliere le materie prime, le necessarie loro
trasformazioni, gli ultimi 'prodotti, e per quanto è possi–
bile gli apparecchi trasformatori di quanto più si può arti
meccaniche e chimiche. Non è mestieri il dire di quanto
immenso' vantaggio sarà per essere in ogni tempo alla na–
zionale industria questa collezione, se non siano per venir
meno ai .molti suoi bisogni le cure di chi la dirige ed
i
doveri di chi la mantiene, se sarà mantenuta completa ed