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nosciute colla generica denominazione di macchine a fuoco,
spiegando la composizione delle macchine stesse e le rela–
zioni esistenti fra le varie loro parti, chiamando l'atten–
zione degli allievi sul materiale fisso e sul materiale mobile
ferroviario e facendo seguire esperienze e visite alle lezioni
orali,' diede subito un'impronta di
ve~a
utilità pratica e rese
conforme alle esigenze del paese un insegnamento che per
la prima volta veniva professato in Italia.
Il
professore di chimica, accoppi.ando alle lezioni orali
opportune manipolazioni nel laboratorio fatte individual–
mente dagli allievi sotto la direzione del personale inse–
gnante, immediatamente diede all'insegnamento ad esso af–
fidato quell'indirizzo che si conveniva allo scopo della scuola
in cui era impartito.
Il
professore di geometria pratica, con una serie di eser–
citazioni pratiche alle quali erano chiamati gli alunni divisi
in squadre, tosto ottenne l'importante scopo di ammaestrarli
nel maneggio degli strumenti geodetici più usati, nelle com–
posizioni. delle reti trigonometriche, nell'arte di rilevare e
di livellare i piani..
Con Reale Decreto dell'H ottobre 1863 fu pubblicato un
nuovo regolamento
(Allegato
II),
il
quale non arrecò che
modificazioni minime al precedente. CoU'istituzione de Ila
Scuola d'applicazione per gli ingegneri cessò in Torino quel
primo Istifuto tecnico, sort9 fin dall'anno 1845, di cui si
è
parlato nel
§
l O;
e furono accollati alla nuova Scuola e
il
corso pei misuratori e l'ufficio delle privative industriali
che nell'Istituto stesso avevano sede.
Il
Ministero d'agri–
coltura, industria e commercio, alla cui dipendenza si tro–
vavano i nuovi Istituti tecnici che man mano s'instituivano
nello Stato, credette opportuno di far passare a quello che
già funzionava in Torino e
il
corso pei misuratori e l'uf–
ficiQ delle privative; e fu questo il motivo principale del
regolamento dell'anno 1863. In questo regolamento si sono
s.oppressi gli articoli del primo riguardanti le mansioni state
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